Politica

Raggi si espone contro il super green pass sul lavoro: "Alimenta solo divisioni sociali"

L'ex sindaca sull'obbligo di certificato verde per gli over 50 si schiera netta: "Non serve, è il momento di guardare in faccia la realtà"

Virginia Raggi (fonte Ansa)

L'ex sindaca Virginia Raggi contro l'obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro. La misura scatta oggi per gli over 50. Chi non ha tre dosi di vaccino non può andare a lavorare. E l'ex prima cittadina della Capitale, per la prima volta ufficialmente e senza ambiguità, si scontra con Palazzo Chigi affermando la propria netta contrarietà alle misure politico-sanitarie in vigore. "È il momento di guardare in faccia la realtà - scrive sui social - poniamoci una domanda: è necessario il green pass rafforzato obbligatorio per gli over 50? La risposta è no". Raggi posta un articolo di Marco Travaglio e si allinea sulle stesse posizioni, anti Draghi e anti green pass. 

Raggi con Travaglio contro il green pass

Non una sorpresa che la grillina sia spesso d'accordo con la linea editoriale de Il Fatto Quotidiano, critico sulla gestione della pandemia firmata Draghi. Finora si era esposta solo una volta. Quando la Regione Lazio ipotizzava a inizio anno di mettere in dad (didattica a distanza) gli studenti non vaccinati in caso di contagi in classe parlò di "discriminazione inaccettabile". Allora però si ragionava solo su un'ipotesi. Stavolta Raggi lo dice chiaramente: "Saranno almeno 1,5 milioni i lavoratori che domani mattina potrebbero rimanere a casa senza reddito, in un paese che non riesce a ripartire perché zavorrato da un provvedimento che sta alimentando divisioni sociali, vax contro no vax". 

Già, sul punto l'ex sindaca è particolarmente sensibile. In tanti l'hanno additata come no vax perché nei fatti non ha mai preso posizione né ha mai dichiarato di essersi vaccinata dopo essere guarita dal coronavirus a novembre del 2020, né ha mai invitato i romani a vaccinarsi. C'è chi l'ha accusata di strizzare l'occhio ai no vax per ragioni elettorali e chi ne ha fatto una questione di trasparenza, un aspetto da sempre caro ai Cinque stelle. 

La polemica sulla foto "incappucciata"

Di recente è finita al centro delle polemiche per una foto che la ritraeva in fila fuori da una farmacia per farsi un tampone, con il cappuccio della felpa tirato su come a volersi tenere a riparo, è l'accusa, da sguardi indiscreti. Una polemica finita sui giornali ai quali Raggi ha risposto per le rime. "Non stavo facendo nulla di illegale e, a differenza di quanto qualcuno vuole insinuare, non ero in 'incognito' solo perché indossavo un cappuccio per difendermi dal freddo. Se avessi voluto nascondermi (da cosa poi?) avrei cercato una farmacia senza fila - scriveva sui social - ma il punto non è questo. È piuttosto il clima di odio e discriminazione che si sta generando nel Paese attraverso l'etichetta no-vax. Dobbiamo fermare questa atmosfera di caccia alle streghe. parlando di "caccia alle streghe, clima di odio e discriminazione". 
 


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