Segnalazioni

Comportamento doloso dell'amministrazione pubblica e della polizia municipale

Roma, Ottobre 2017 Dire che sono arrabbiato e deluso è dire poco nello scrivere questa lettera, ritengo però che si sia oltrepassato il limite. Ricevo oggi la quinta (!) raccomandata dal corpo di polizia locale di Roma nel giro di poco più di un mese, e anche questa è per l’ennesimo divieto di sosta nella stessa isola spartitraffico in zona piazza cavour.

Dato per scontato che non mi diverto a lasciare la macchina volutamente in un parcheggio che so essere vietato, il fatto di ricevere contravvenzioni in serie per la stessa infrazione mi disturba non poco. Non contesto il divieto di sosta in sé (che comunque non risulta minimamente evidenziato sul posto, ne con segnaletica verticale, ne orizzontale ne tantomeno dissuasori di cemento o altri strumenti del genere), contesto la modalità con cui le contravvenzioni mi sono state fatte “avere”!

Che modo di fare è il non lasciare nessun avviso sul veicolo? Secondo me questo atteggiamento (e non importa se previsto da una legge, perché se concettualmente è sbagliato, anche la legge lo è!) è tutto il contrario di quello che dovrebbero avere il legislatore e le forze dell’ordine per educare, proteggere e servire il cittadino. Non essendoci impedimenti fisici per l’accertatore di entrare in contatto diretto con il veicolo (essendo appunto fermo in sosta!), non esiste che si adduca come motivazione “l’assenza del proprietario” (se fossi stato presente, avrei spostato la macchina invece che stare a guardare!!!) o ci si senta dire, chiamando allo 060606 per chiedere chiarimenti, che si agisce così per evitare la possibilità che la multa venga rimossa da terzi! Così mi sento preso in giro anziché protetto! La contravvenzione per divieto di sosta DEVE essere lasciata sul veicolo.

Per due motivi fondamentali su tutti: il primo è che addebitare le conseguenti spese di notifica al trasgressore sono un ulteriore ingiustificato ed inutile aggravio, esistendo la possibilità concreta di lasciare direttamente la multa al destinatario; il secondo è che (ne è un perfetto esempio il caso in questione, dove la segnaletica sia vacante ma risulti un effettivo divieto di sosta) la contravvenzione stessa, seppur amara, è per l’automobilista l’unico segnale dell’aver commesso un errore, ed il monito a non commetterne ulteriori!

Ribadisco, quello che contesto non è il divieto di sosta ma il meccanismo che ha innescato la ripetizione a catena dell’infrazione, meccanismo (il non lasciare notifica di una violazione, quando invece questo sia possibile) che ritengo volutamente scorretto e fraudolento da parte sia dell’amministrazione che lo ha reso possibile con la creazione di una legge assurda, sia delle forze dell’ordine che ne approfittano per fare cassa e non per dissuadere dal commetterle le infrazioni. A maggior ragione considerando che in giro per Roma di veicoli con contravvenzioni sotto al tergicristallo ce ne sono eccome!

Questo modo di agire per me è una frode legalizzata ai danni del cittadino, a tutti gli effetti! Non è questo il modo né di proteggere, né tantomeno di aumentare considerazione e rispetto per le forze dell’ordine e dell’amministrazione pubblica. Spero che questo mio sfogo arrivi a quanti più cittadini possibili e contribuisca a chiarire quale sia l’atteggiamento della “cosa pubblica”, per questo verrà inviato a tutti i giornali ed associazioni possibili oltre che agli uffici pubblici competenti. Lettera firmata


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