Sport

Totti day: una vita da numero 10, la top ten di una carriera magica

Dal primo gol fino all'ultimo acuto contro la Sampdoria passando per lo Scudetto e il Mondiale vinto. Una carriera magica per l'orgoglio della Roma

Foto Ansa

Francesco Totti ha vissuto una carriera magica con la maglia della Roma. Dall'esordio, nel marzo del 1993, fino alla partita del 28 maggio 2017 contro il Genoa, la sua ultima in giallorossa. Una maratona di emozioni forti, giocate da artista e qualche scivolone come lo sputo a Poulsen negli Europei o il calcione a Balotelli in Coppa Italia. O magari anche il difficile rapporto con Carlos Bianchi e la quasi cessione alla Sampdoria.

Ha vinto poco, dicono in molti, ma lo ha fatto solo con due maglie: quella della Roma e quella della Nazionale. Un onore che in pochi hanno avuto. L'ultima di Totti con la 10 sulle spalle passerà alla storia del calcio, come come i suoi cucchiai. Venticinque anni di gioie e dolori, vittorie esaltanti e sconfitte cocenti. Un quarto di secolo che tutti gli amanti del calcio hanno condiviso grazie a Francesco Totti. Ecco qui i 10 momenti da Capitano, che non capitano per caso. 

28/3/1993 – L'ESORDIO

A 16 anni Totti inizia la sua carriera da professionista. A 'battezzarlo' è Boskov in un Brescia-Roma vecchio stile. Sull'erba del Rigamonti gli lascia il posto Ruggero Rizzitelli. Pochi minuti in un match già deciso, con la Roma destinata ad un campionato mediocre. Eppure in quei tre giri di orologio c'è la genesi di un mito. Nessuno può immaginarlo, ma quel giorno segna l'inizio di una leggenda a tinte giallorosse.

4/9/1994 – IL PRIMO GOL

Sulla panchina della Roma nel 1994 arriva Carletto Mazzone. Per Totti diventerà un po' un secondo padre. L'allenatore ne capisce il talento e lo centellina, proteggendolo. Gli dà sempre più fiducia, inserendolo gradualmente nell'undici titolare, nonostante nella Roma ci fossero i più esperti Balbo e Fonseca. Il giorno della prima del campionato 1994-95 contro il Foggia Balbo non c'è, escluso dai tre stranieri schierabili all'epoca. E allora spazio dal primo minuto Totti che al trentesimo mette a segno la prima reta in maglia giallorossa.

19/7/1997 – LA MAGLIA NUMERO DIECI

Nella capitale arriva Carlos Bianchi. Il feeling tra lui e Totti è inesistente. L'argentino suggerisce alla dirigenza di cedere il ventenne in prestito alla Sampdoria per fargli fare esperienza. Sensi non gradisce e Bianchi torna in Sudamerica. Nel 1997 la Roma ingaggia Zeman. Il colpo di fulmine è immediato. Il Boemo affida a Totti le chiavi della squadra e, quando durante il ritiro viene diramata la lista delle maglie, anche la mitica numero dieci, appena lasciata libera da Giannini. La indosserà per vent'anni.

29/6/2000 – L'EURO CUCCHIAIO

Arrivano gli Europei del 2000 con la conseguente staffetta che il ct Dino Zoff offre ad Alessandro Del Piero e Francesco Totti. Dei due l'uno. Il Pupone segna contro il Belgio e contro la Romania ma il momento clou arriva nella semifinale contro i padroni di casa dell'Olanda. Si arriva ai calci di rigore, Totti è il terzo azzurro della lista. Il resto è storia, vista e rivista. "Mo je faccio il cucchiaio". E cucchiaio fù, con Van der Sar che può solo ammirare la sfera entrare in rete.

17/6/2001 – LO SCUDETTO

L'apice arriva nella stagione 2000/2001. Trenta presenze e tredici reti in campionato nell'anno dello Scudetto, agli ordini del sergente Fabio. Capello. Totti assieme a Batistuta e Montella fa faville. All'Olimpico, il 17 giugno, Totti segna. La Curva Sud esplode. E la Roma vince il Tricolore. Arrivano anche la Supercoppa Italiana, il secondo riconoscimento consecutivo dell'Assocalciatori ed il quinto posto nella classifica del Pallone d'Oro.

19/2/2006 – IL GRAVE INFORTUNIO

La Roma con Capello vince meno di quel che merita. In Nazionale le cose vanno peggio, con un'espulsione contro la Corea nel Mondiale 2002 e lo sputo a Poulsen a Euro 2004. Poi nel 2005 arriva nella capitale Luciano Spalletti, che trasforma definitivamente il Capitano nel centravanti perfetto del suo rivoluzionario 4-2-3-1. Quando tutto sembra andare a gonfie vele arriva un intervento sciagurato di Richard Vanigli, difensore dell’Empoli, a rovinare la festa. Il Mondiale in Germania è a rischio.

9/7/2006 – IL MONDIALE

Lippi però lo asppetta, crede in lui e Totti in Germania, al Mondiale, ci va. La forma non è quella dei momenti d'oro, ma il recupero è completamente riuscito. Nella rassegna iridata arrivano per Totti sette presenze, quattro assist e una rete. Quella fondamentale contro l'Australia. L'Italia è in 10 per espulsione di Materazzi, il numero 10 della Roma entra per Del Piero. Poi Grosso viene atterrato in area in pieno recupero. Totti va sul dischetto. Rincorsa, palla sotto il sette e l'Italia va ai quarti. E a Berlino Totti può alzare la Coppa del Mondo.

18/6/2007 – CAPOCANNONIERE E SCARPA D’ORO

Dopo le sentenze di Calciopoli, la Roma di Spalletti diventa protagonista. Totti, da centravanti, realizza ventisei delle settantaquattro reti dei capitolini in campionato e porta la squadra alla conquista della sua ottava Coppa Italia nella doppia finale con l'Inter. Francesco è il primo capocannoniere in maglia giallorossa dai tempi di Roberto Pruzzo e vince la prestigiosa Scarpa d'Oro davanti a Ruud Van Nistelrooy.

11/1/2015 – LA DOPPIETTA NEL DERBY

Gli anni passano ma Totti continua ad essere protagonista indiscusso della Serie A. Nella stagione 2014-15, a trentotto anni compiuti, il Capitano giallorosso si prende il record di marcatore più anziano della Champions League con un cucchiaio ai danni di Joe Hart. Poi quello di reti nel derby capitolino, fino a quel momento in coabitazione con Marco Delvecchio con nove segnature. L'undici gennaio 2015 i giallorossi sono sotto di due reti a metà partita. Poi due lampi di Totti, il secondo dei quali con una girata da antologia, rimettono il match in parità e spediscono Francesco nella storia romanista con il selfie che ha conquistato tutti.

12/9/2016 – L'ULTIMO ACUTO

L'ultimo acuto è all'inizio di questa stagione. La Roma rimonta e batte la Sampdoria nel 3 a 2. Nel primo tempo. Salah illude i giallorossi che poi si fanno superare da Muriel e Quagliarella. Poi il diluvio e lo stop di 80 minuti. Alle 17,05 si ricomincia e Spalletti manda in campo Totti e Dzeko. La gara si ribalta, il bosniaco firma il pareggio, Totti inventa calcio, Viviano salva i suoi e al 93' il capitano su rigore firma il 3-2. Delirio sugli spalti e grande festa in Curva Sud. L'ultima perla del Capitano. 
 


Si parla di