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Stadi, Lotito: "Impianto romanista entro il 2013? E' una vergogna"

Il presidente della Lazio attacca chi prommette la costruzione dello stadio della Roma. Intanto commissione Cultura della Camera approva in sede referente la legge sugli stadi

Un piccolo passo per la burocrazia, un grande passo per gli stadi. La commissione Cultura della Camera ha approvato in sede referente, infatti, la legge che favorisce la costruzione di nuovi stadi e la ristrutturazione di quelli esistenti appartenenti ai Comuni. Il testo guarda al modello inglese, con stadi che diventano impianti "multifunzionali" con altre attività commerciali. Il provvedimento è passato con un sì bipartisan e per accelerarne l'iter alla Camera si potrebbe ricorrere all'approvazione in sede legislativa direttamente in commissione e non in Aula.

ROMA E LAZIO - In piccolo passo appunto, ma tanto basta per far battere più forte il cuore dei tifosi della Capitale, soprattutto quelli giallorossi che con DiBenedetto sperano di vedere uno stadio romanista entro il 2013. Un primo passo verso la costruzione di nuovi e più moderni stadi, che però non accende l'entusiasmo del presidente della Lazio, Claudio Lotito: "È ancora troppo presto. La legge sugli stadi rimane lontana, e quello della commissione è soltanto un parere. Lo stadio della Roma entro il 2013? È vergognoso. Così si illudono i tifosi, e, visto che la Roma è quotata in Borsa, si potrebbe perfino ipotizzare qualche strano interesse".

LA LEGA CALCIO - Ottimista è invece il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta, convinto però della necessità che "venga resa chiara e certa l'opportunità per le società di calcio di essere proprietarie di nuovi impianti o di poterne ristrutturare dei vecchi". Dopo la Juve a Torino, anche altre squadre di calcio sperano ora di avere presto stadi sul modello inglese. Il provvedimento punta soprattutto alla semplificazione normativa, favorendo i contratti di programma tra i Comuni e le società. "È un passaggio molto importante che rende più vicina l'approvazione di una legge fondamentale per il nostro calcio - ha detto all'ANSA il presidente Beretta -. Ora, è importante concentrarsi, nelle settimane che ci separano dall'approvazione finale, sul contenuto: perchè venga resa chiara e certa l'opportunità per le società di essere proprietarie di nuovi impianti o di poterne ristrutturare. Tutto questo attuando il principio della sostenibilità economica e della gestione dell'impianto nel tempo". L'approvazione della legge servirebbe, secondo Beretta, anche "a colmare una penalizzazione che il calcio italiano ha nei confronti dei Paesi europei dove gli stadi di proprietà sono già una realtà".

LA POLITICA - "È una legge importante - ha commentato Francesco Giro, sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali - Rispetto al passato avremo finalmente regole certe e poteri più precisi affidati ai Comuni. Le società sportive interessate alla realizzazione di un nuovo impianto potranno e dovranno presentare uno studio di fattibilità al Comune che avrà 90 giorni per promuovere un accordo di programma che dovrà necessariamente concludersi non oltre i 6 mesi dalla presentazione del progetto. Naturalmente dovranno essere rispettati tutti i vincoli paesaggistici e idrogeologici e quindi anche le perplessità espresse da alcuni senatori del Pd avranno una risposta rigorosa", ha concluso Giro."L'annuncio dell'approvazione della legge sugli stadi in sede referente, è davvero molto importante. Ho apprezzato molto l'equilibrio con cui si è trovata una quadra su questa legge e su quelle che erano fino ad oggi le difficoltà. Questo primo passo fissa un traguardo importante". Dichiara in una nota il vice presidente e assessore all'urbanistica della regione Lazio, Luciano Ciocchetti Udc in merito l'annuncio dato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Rocco Crimi.


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