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Il medico della mutua e il vigile: il punto sulla Roma

In Champions League si può entrare, le contendenti si copiano a vicenda nell'obbrobrioso passo del gambero

LR24 (AUGUSTO CIARDI - In The Box) - Ma, nello specifico, quando e dove si è ammalata la Roma? E di cosa? L’avevamo lasciata terza ad anni luce dalle prime due in classifica nella passata stagione, con una qualificazione alla Champions League tutto sommato comoda. Si è radunata a inizio luglio dopo essersi volutamente modificata i connotati tecnico-tattici. Volutamente.

Perché al netto delle esigenze finanziarie, “alleggerirsi” a centrocampo per aumentare il tasso qualitativo era stata una volontà ponderata, condivisa, messa in pratica. Un’estate in nome degli anticorpi. Da coltivare col lavoro collettivo svolto senza ostacoli, senza neanche la montagna mordi e fuggi, direttamente in centri avveniristici statunitensi, con tutti gli effettivi a disposizione. Condizioni migliori per il sistema auto difensivo.

E poi è iniziata la stagione. Ma sin dall’inizio la Roma è sembrata un soggetto malaticcio che dorme in balcone di notte, in inverno. Da Atalanta ad Atalanta, stessi errori a tempi invertiti. In mezzo, montagne russe. Per un cervellotico girotondo spesso da conati, raramente affrontato con cognizione di causa. Da Atalanta ad Atalanta, per stare a quattordici punti dal Napoli e ancora a sei punti da un’Inter che dopo un anno e mezzo già mostra i segni del tempo che addosso a Spalletti corre come gli anni per i cani. Peccato. Mortale.

In Champions League si può entrare, le contendenti si copiano a vicenda nell’obbrobrioso passo del gambero. In Coppa Italia già dopodomani si può andare in semifinale. 

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