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Lazio-Pescara, le pagelle: Minkovic e Immobile grinta e gol

In un divertente primo tempo Immobile colpisce un palo e Memushaj sbaglia il rigore. Nella ripresa Milinkovic sblocca il match su assist di Anderson. Poco dopo Radu e Immobili chiudono i giochi

La Lazio vince 3 a 0 contro il Pescara nella 4^ giornata di Serie A. In un Olimpico semi deserto i ragazzi di Simone Inzaghi, pure non entusiasmando, sfiorano la rete colpendo anche un palo al 26' con Ciro Immobile. Al 34' rispondono gli ospiti che sprecano con Ledian Memushaj che sbaglia clamorosamente un rigore. Nel secondo tempo la Lazio dilaga. Prima segna Sergej Milinkovic-Savic, poi Stefan Radu e Ciro Immobile

ECCO LE PAGELLE:

Marchetti 6 - Comanda bene la difesa e sbroglia qualche matassa. Al 19' compie la prima comoda parata, venti minuti più tardi vola su Cristante salvando i suoi. Da sempre sicurezza al reprarto arretrato. Attento. 

Bastos 5,5 - Parte bene e nonostante una noia muscolare continua a lottare come un leone. Stringe i denti e lotta con le unghie e con i denti ma al 34' causa un rigore abbattendo in area Caprari: Memushaj lo calcia sprecando l'occasione. L'Olimpico gli porta bene. 

De Vrij 6,5 - I leggeri attaccanti del Pescara sono come fastidiose zanzare. Lui, con un solo colpo, li spazza via. Dopo il gol contro il Chievo ci prova anche quest'oggi in almeno due occasioni. Ritrovato. 

Radu 6,5 - Solita partita da soldatino per il romeno bravo a fare il suo compito come terzo centrale di difesa. Non eccelle, certo, ma da comunque garanzie al reparto arretrato. Si fa ammonire nella ripresa ma non perde la concentrazione e al 74' trova il gol del 2 a 0. 

Felipe Anderson 7 - Inzaghi, un po' a sopresa, gli cambia ruolo. Meno vicino alla porta avversaria e più esterno, puro, sulla destra. Non è il suo ruolo e si vede. Nella prima parte di gara sbaglia tanti passaggi semplici e viene fischiato. Poi si accende e regala una serie delle giocate delle sue. Da una sua iniziativa nasce la rete che apre le danze. Deve essere più continuo. 

Parolo 5,5 - Senza la regia di Biglia diventa lui il faro del centrocampo. Gioca la sua solita partita grintosa ma il gol che, praticamente a porta vuota, si mangia nel primo tempo è imperdonabile. 

Cataldi 6 -  Nel prepartita Tare ha sottolineato come il giocatore proveniente dalla Primavera laziale debba ancora crescere. Lui, umilmente, diventa operaio della mediana, si rimbocca le maniche e lotta. 

Milinkovic-Savic 7 - Senza Biglia, infortunato, è lui una delle novità della mediana laziale. Come interno di centrocampo offre una prova gagliarda e molto fisica ma non solo perché quando la Lazio attacca il serbo è sempre utile negli inserimenti. Fantastico in occasione del gol che sblocca il match. 

Lulic 5,5 - Inzaghi lo riporta largo a sinistra in quello che sarebbe il suo ruolo naturale ma la sua prestazione è ad intermittenza. Sbaglia una serie di passagi elementari che lo condizionano.

Immobile 7 - Da ex di turno gioca una partita d'orgoglio. In avvio va in gol ma l'arbritro, giustamente, glielo annulla. Poco dopo Bizzarri manda un suo tiro sul palo. Gran parte del gioco offensivo laziale si basa sui suoi movimenti che sono comunque costanti. Nella ripresa firma il 3 a 0, il primo gol all'Olimpico. 

Djordjevic 5,5 - Il serbo è stato ripescato quasi dal dimenticatoio da Inzaghi. Se con le sponde di testa aiuta Immobile, con i piedi mostra ancora tutti i suoi limiti. Ha una chance ghiotta nella ripresa ma la spreca facendosi murare da Bizzarri. Anonimo. 

Keita 6,5 - Entra lui e la Lazio cambia ritmo. Punta continuamente gli avversari regalando superiorità numeri in attacco. Ottimo l'assist per Immobile. Nel turno infrasettimanale può essere un'arma importante per i biancocelesti. 

Basta 6 - Inzaghi lo mette in campo sul risultato quando i suoi sono già avanti per 2 a 0. Lui, molto più difensivo di Felipe Anderson, garantisce coperture e solidità alla fase difensiva. 

Inzaghi 6,5 - La squadra messa in campo nel primo tempo, al di là delle occasioni create e sprecate, convince poco. Djordjevic è un fanstasma, Anderson come esterno di centrocampo appare sprecato. L'ingresso di Keita e lo spostamento di Felipe Anderson cambiano il ritmo delle azioni della Lazio che nel secondo dilaga. 


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