Arvalia

Elezioni Municipio XI: intervista a Stefano Panicci, candidato presidente del "Partito Comunista Marco Rizzo"

Le proposte del candidato presidente sulle principali questioni del territorio dell'XI municipio

Stefano Panicci, storico attivista di sinistra ed attuale candidato del Partito Comunista Marco Rizzo ha risposto alle domande di Romatoday sulla gestione del Tevere, la mobilità a Marconi, i cantieri di Corviale ed il destino della Valle Galeria legata alla gestione dei rifiuti.

Panicci, il parco del Tevere a Magliana, Tiberis sotto ponte Marconi, hanno rappresentato due tentativi di  migliorare la fruizione di un fiume spesso vissuto come un problema, più che una risorsa. Cosa fare per valorizzarlo?

Partiamo da un presupposto: il Tevere è la storia di Roma. La domanda da porsi è perciò come è stato possibile che una risorsa naturale sia stata non solo inquinata, oggi nessuno oserebbe dire come una volta “il biondo Tevere” ma anche ridotta a una discarica. La risposta del Partito Comunista in merito a tutte le questioni ambientali è la medesima: il sistema di sviluppo attuale è volto solo al profitto e tende dunque a trascurare tutto quello dal quale non può avere guadagno. Ogni tanto poi chi amministra cerca di mettere una toppa qua e là, solo per lavarsi la coscienza ma senza programmazione, con risorse private e certamente non con un piano strutturale. Il Tevere potrà essere perciò realmente valorizzato soltanto quando lo sviluppo economico della città, sarà collettivo, sarà per le persone e non contro e questo vale per tutti i luoghi naturali.

Roma, discarica o meno, ha bisogno di nuovi impianti e la loro realizzazione è nel programma di tutti i candidati. La Valle Galeria è un’area che potrebbe essere destinata ad ospitarli?

Il Partito Comunista è per la chiusura di tutte le discariche, un sistema che ha portato solo corruzione, inquinamento e malattie. La gestione dei rifiuti deve essere realmente pubblica, deve cessare il sistema delle esternalizzazioni che va di pari passo con contratti senza tutele e garanzie. Questo sarebbe già un grande passo avanti per rilanciare Ama; in più proponiamo che siano direttamente i lavoratori a gestire l’azienda, nessuno meglio di loro conosce il proprio lavoro, di certo non quei Manager strapagati che si sono succeduti ai vertici negli anni. Inoltre essenziale è applicare una raccolta differenziata vera.

Nello square centrale di viale Marconi, uno dei quartieri più trafficati di Roma, è prevista l’eliminazione di centinaia di parcheggi: lì verrà infatti realizzata una corsia preferenziale. E le auto  dove saranno posteggiate?

Roma è una: la nostra città non può essere concepita, pur rispettando le peculiarità e la storia di ogni zona, come se non fosse collegata realmente da un tessuto che fa sì che ogni quadrante viva i medesimi problemi. Un esempio calzante è appunto quello del traffico: anche su questo punto serve una gestione completamente differente. Servono più mezzi pubblici, non solo corsie preferenziali e parcheggi, ciclabili intelligenti e non come vediamo in questi mesi a gusto personale di qualcuno evidentemente incompetente, rifacimenti del manto stradale. I problemi vanno insomma affrontati globalmente e non settorialmente o solo localmente: come possiamo solamente pensare di risolvere il problema di Viale Marconi, se non risolviamo anche quello delle aree immediatamente circostanti?

Corviale sembra un cantiere a cielo aperto, con tante operazioni finalizzate a portarvi dei nuovi servizi. Ma poi passano gli anni e il farmer’s market non riapre, la nuova scuola non entra in funzione, il palazzetto dello sport non viene costruito. Come può fare il Municipio?

Corviale è stato fatto diventare un caso emblematico; tutte le amministrazioni per anni hanno pensato solo al centro di Roma, poi in vista delle elezioni ci si ricorda improvvisamente delle periferie. Questa logica opportunista va ribaltata: i problemi delle periferie sono essenzialmente due, la criminalità e la mancanza di lavoro. Questi due aspetti sono collegati; per questo come Partito Comunista non abbiamo altra ricetta per le zone più lontane dal centro storico che quella di dare lavoro, stabile per tutti e la cultura intesa sia come luoghi di aggregazione ma anche come possibilità occupazionale.Che alternativa da realmente l’attuale sistema a chi finisce nella rete del crimine? Nessuna: il lavoro sicuro è l’unica risposta contro la criminalità e la cultura l’unica alternativa al degrado materiale e personale.


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