Aurelio

Da Casalotti a Battistini serve una soluzione al traffico: la nuova maggioranza boccia la funivia e punta sulla metro

A febbraio 2021 il Campidoglio ottenne l’approvazione dello studio di fattibilità e chiese lo stanziamento di 109,5 milioni di euro al Ministero dei Trasporti. Da pomo della discordia a esigenza di vivibilità, tutt’oggi i cittadini chiedono alternative concrete sui trasporti

Un’opera pubblica che, dal 2017 a oggi, è ormai un tormentone per il quadrante Nord-Ovest di Roma. Una parte dei cittadini pretende a gran voce la Funivia Battistini-Casalotti, ma la maggioranza del Municipio XIII converge sulla metropolitana, sostenendo che la prima non sopperirebbe all’elevato traffico che i cittadini dell’Aurelio patiscono ogni giorno.

Sono i 4 km più contesi del territorio: questa la lunghezza del progetto che, presentato dall’ex Sindaca Virginia Raggi nel maggio 2017, prometteva: "Entro il 2020 o 2021 sarà funzionante". Sfioriscono gli entusiasmi, ma i cittadini invece non dimenticano e tornano a gamba tesa per chiedere risposte sulla funicolare.

“2.500 persone diversi anni fa firmarono la petizione per la funivia. Almeno 5.000 persone tra Casalotti e Montespaccato vogliono questo collegamento – si legge sui gruppi social di quartiere - La funivia porta un vantaggio notevole. Vogliamo che al tempo stesso si progetti il prolungamento della metro”.

Nessuna presa di posizione perciò dai residenti su quale sia la soluzione migliore tra funivia e metro, chiedendo una soluzione rapida per chi il traffico strozzato di via Aurelia, via Boccea e via Gregorio VII lo sorbisce ogni giorno e chiede di lasciarselo finalmente alle spalle, ottenendo un’alternativa all’auto privata, ultima spiaggia per tutti i residenti del Municipio XIII.

Da rivoluzione per la viabilità a opera "parcheggiata"

Il 10 febbraio 2021 la Giunta Raggi annunciò l’approvazione dello studio di fattibilità sulla funivia Battistini-Casalotti, brindando al successo del Comune su uno dei temi che rappresentava il cavallo di battaglia del M5s. Secondo il progetto contemplato nel PUMS, il tracciato di quasi 4 chilometri contemplava sette stazioni previste con un tempo stimato di percorrenza di 17 minuti. Oltre ai capolinea, Battistini e Casalotti appunto, la linea prevedeva 5 fermate intermedie ad Acquafredda, Montespaccato, Torrevecchia, Campus e Collina delle Muse/Gra.

Un’opera per cui il Campidoglio chiese lo stanziamento di 109,5 milioni di euro, messi a disposizione dal Ministero dei Trasporti. “È un’opera che servirà a raggiungere il capolinea della metro A di Battistini in modo facile e diretto, senza rimanere imbottigliati nel traffico”, sosteneva Virginia Raggi, aggiungendo che, qualora il progetto non avesse incontrato il favore dei cittadini e “Qualora non dovesse più servire si smonta e si può rimontare da un’altra parte”.

Difficilmente si possono spostare però gli scavi per la realizzazione di un distributore di carburante, che a gennaio 2021 hanno fatto capolino proprio nell’area che avrebbe dovuto ospitare, secondo progetto, il parcheggio di scambio della stazione Collina delle Muse. Da allora, oltre alle prese di posizione, la funivia Battistini-Casalotti è di nuovo sfumata nell’ombra e nella delusione di Comitati e residenti.

“La funivia Battistini-Casalotti, il cui studio risale alla giunta Veltroni e come uno scomodo testimone viene passato di mano in mano fino a quelle della Raggi, che ne fa un vanto ma poi non la realizza, è un’opera che viene installata lì dove il territorio non consente di superare complesse difficoltà morfologiche, si può realizzare entro 5 anni, ottimizzandone il progetto nella sua fase esecutiva, consentirebbe ai cittadini di una serie di quartieri periferici di Roma-Nord di avere almeno un mezzo di trasporto alternativo a quello privato (vedi Collina delle Muse) e in più è già finanziata”, ha commentato negli ultimi giorni la consigliera di opposizione al Municipio XIII, Claudia Finelli, Lista Calenda Sindaco.

Un'alternativa percorribile, che sia funivia o metropolitana

Il tema si è riacceso negli ultimi giorni, non solo perché Roberto Gualtieri ha reso vessillo del suo programma elettorale “la città da 15 minuti”, ma soprattutto perché già dall’estate ha più volte regalato docce fredde sulla fattibilità dell’opera.

“Ecco un classico della politica romana: il nuovo sindaco che disfa il lavoro di quello prima. Con Calenda avevamo proposto la revisione del progetto, per salvarlo. Con voi Roma perde 110 mln di infrastrutture, che lo stesso Gualtieri aveva finanziato”, ha tuonato solo pochi giorni fa via twitter Francesco Carpano, di Azione.

“Abbiamo dimenticato che c’è un finanziamento già pronto per la funivia, ci sono soldi stanziati. Non è che i soldi possono essere spalmati così facilmente su un’altra opera – afferma la consigliera Finelli – Certamente vogliamo rivedere quel progetto in maniera accurata, ma ci batteremo in ogni modo perché il finanziamento del Ministero non sia restituito”.

L’attesa per gli abitanti è snervante, costretti a ore e ore di code, schiavizzati al volante per pochi chilometri di percorrenza, o sperando nel primo autobus utile. “Impiego dai 55 minuti a 1 ora e 10 minuti per percorrere 6 km fino a Cornelia”, lamenta un abitante. Nella disperazione più totale, anche andare a piedi è fuori questione: “Potrei andare a piedi peccato non ci siano marciapiedi e l’autobus passi raramente”, racconta un altro. “Il posto di lavoro è a 15 km, devo prendere dai 3 mezzi fino ad arrivare certi giorni a 7 mezzi, il minimo indispensabile quando tutto fila liscio è un’1 ora e 30, quando non fila liscio si arriva 2 ore e 30 minuti”.

Muraglia compatta contro la Battistini-Casalotti

D’altronde il Sindaco Roberto Gualtieri già in campagna elettorale non ha mai fatto mistero di come si sarebbe approcciato alla tanto contestata funivia. "Funivia Raggi? Più razionale la metropolitana", affermando che i soldi già stanziati andrebbero investiti su altri progetti, come il completamento della linea C e l’allungamento delle linee A e B. Dello stesso avviso anche l’attuale assessore ai trasporti del Campidoglio, Eugenio Patané, e la Presidente di Municipio, Sabrina Giuseppetti.

“Non abbiamo mai sposato come centrosinistra la funivia. È vero che c’è uno studio di fattibilità, ma il progetto vero e proprio no e non è così che si risolve il traffico di Casalotti. La funivia trasporterebbe al massimo 2.000 persone all’ora – sostiene Giuseppetti, quando Virginia Raggi, al momento della presentazione del progetto, sosteneva che la funivia avrebbe aiutato 43.000 utenti al giorno – La funivia avrebbe problemi anche dal punto di vista strutturale, tant’è che a esporli fu la stessa Sindaca Raggi”.

Che sia al Campidoglio o al Municipio XIII, il centrosinistra si rivela perciò compatto sulla funivia, ma le problematiche sulla mobilità sono tra i temi che rientreranno nelle linee programmatiche.

“Non siamo per un ragionamento fondato sul rapporto costo-benefici", conclude, la Giuseppetti. "Ho già iniziato un ragionamento con l’assessore alla mobilità Patané, lavoreremo per un’alternativa vera, per cercare di risolvere il traffico di zona con un corridoio della mobilità, con un tracciato di ferrovia leggera di superficie da Torrevecchia a Casalotti, ci sono le conduzioni per trasportare 5.000 persone l’ora”.


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