Albano

Alessandro Sardelli, arriva da Cecchina il protagonista del film "La Macchinazione"

Alessandro vive da sempre a Cecchina e quasi per caso si è ritrovato ad essere uno dei protagonisti del film di David Grieco sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini. "La Macchinazione" è uscito lo scorso 24 marzo

Alessandro Sardelli

Avere una passione per il cinema, partecipare a un provino dopo aver letto un post su Facebook e ritrovarsi trai protagonisti di un grande film diretto da David Grieco sulla vita e la morte di una delle icone degli intellettuali italiani del Dopoguerra, Pier Paolo Pasolini. Una morte violenta che dopo 40 anni resta ancora uno dei tanti misteri italiani, solo in apparenza risolti. 

E' quello che è successo al giovanissimo Alessandro Sardelli, 18 anni studente dell'Istituto tecnico "Sandro Pertini" di Genzano e residente a Cecchina frazione di Albano, che interpreta il ruolo di Pino Pelosi colui che per la giustizia italiana è stato l'assassino del compianto intellettuale. Una bella coincidenza se si pensa che Pier Paolo Pasolini aveva un grande legame con i Castelli Romani, insegnava a Ciampino e frequentava spesso Albano per prendersi un caffè al bar Carones nella centralissima piazza Mazzini. 

Abbiamo incontrato Alessandro per capire come è nata la sua passione per il cinema e come è diventato il protagonista di un film molto discusso su cui si sono accessi anche i riflettori del mondo politico con la presentazione alla Camera dei Deputati.

"Ho sempre avuto una grande passione per il filone cinematografico del neorealismo italiano, ero un fan di Franco Citti e di film come Accattone e Mamma Roma - racconta Alessandro - Un giorno un mio amico su Facebook mi ha segnalato i provini per un film su Pasolini e ho partecipato non sapendo neanche che ruolo dovessi interpretare.  Non ho mai studiato recitazione e un po' come succedeva con gli attori dei film di Pasolini, mi sono ritrovato su un set cinematografico".

Alessandro, nonostante "La Macchinazione" sia il suo film di debutto, ha subito interpretato un personaggio difficile come Pino Pelosi, un ragazzo di vita: "Nell'approcciare questo personaggio ho cercato di essere umile, ingenuo. Un ragazzo di vita che ha sempre professato la sua innocenza e che avendo legami con la malavita romana si è trovato negli ingranaggi di una macchinazione più grande di lui. Quando ho girato il film avevo la stessa età che aveva Pelosi ai tempi dell'omicidio Pasolini e non avendolo voluto conoscere e incontrare di persona ho cercato di usare la mia immaginazione.  Mi sono posto diverse domande su come avrei reagito e comportato in una situazione del genere. Non avendo mai studiato recitazione ho tirato fuori tutte le mie emozioni grazie anche all'aiuto del regista David Grieco".

Sicuramente Alessandro ha potuto avere un grande maestro sul set, come Massimo Ranieri, cantante, attore e showman: "Inizialmente sul set neanche riuscivo a realizzare cosa mi stesse accadendo, con Massimo ho subito instaurato un bellissimo rapporto.  Io ho imparato certamente  da lui, mi ha sempre incoraggiato dicendomi che anche lui avrebbe imparato  qualcosa da me.  Mi guardava con gli stessi occhi di quando lui aveva debuttato. E' una persona squisita che mi ha dato grandi consigli, è per me un vero maestro. Il primo giorno sul set sia lui che il regista si sono raccomandati di prendere questa esperienza come un gioco, così è stato. Voglio ringraziarli per la fiducia che hanno riposto in me". 

Nonostante il successo Alessandro, supportato dalla famiglia e gli amici, resta con i piedi per terra e per i suoi progetti futuri al momento ha in testa solo gli esami di maturità: "Penso a diplomarmi e a prendere la maturità poi se dovessero arrivare altre proposte le valuterò. Vorrei studiare recitazione a livello professionale e mi piacerebbe fare il provino all'accademia di arte drammatica". 


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