Trastevere

"Roma ricorda Carlo Macro": scoperta la targa per il giovane ucciso da un clochard

La cerimonia di commemorazione sul luogo del delitto avvenuto un anno fa. Sul posto il sindaco Marino, accanto alla famiglia di Carlo, alla mamma Giuliana e al fratello

La targa al Gianicolo

"Roma ricorda Carlo Macro ucciso in questo luogo, il 17 febbraio 2014, e tutte le vittime della violenza generata dal disagio sociale". Recita così la targa scoperta questa mattina in via Garibaldi, alla memoria del giovane ucciso con un cacciavite da un clochard che viveva all'interno di una delle tante roulotte per senza tetto, quelle donate dalla comunità di Sant'Egidio. 

Presente per la cerimonia di commemorazione il sindaco Marino, accanto alla famiglia di Carlo, alla mamma Giuliana e al fratello, al presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi e all'assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, e la consigliera comunale del Pd, presidente della Commissione Politiche Sociali, Erica Battaglia.  

"Episodi di questo tipo turbano tutta la città ed è chiarissimo che tutto quello che abbiamo fatto per ricordare e riflettere sono gesti meramente simbolici - ha dichiarato il primo cittadino - è importante che ci sia qui una targa e un mandorlo sotto casa della mamma Giuliana". Ma lo sono altrettanto "azioni concrete necessarie per  individuare il disagio sociale" ha aggiunto, ricordando la manovra di vendita di immobili comunali di cui si discute proprio in questi giorni. 

"Ne abbiamo circa 60mila. Lo stiamo facendo perchè vogliamo avere risorse economiche da investire in servizi sociali e abbiamo scoperto che nel passato ci sono state azioni non proprio encomiabili, con luoghi che il comune affittava a 6 euro per 50mq al mese e venivano subaffittati a 500 euro al mese arricchendosi". 

E ancora, ha spiegato il sindaco: "Stiamo cercando di mettere ordine dopo tanti anni di disordine e vogliamo utilizzare le risorse nel modo migliore e trasformare quello che può apparire un favore in un diritto per le persone che devono essere accolte nella Capitale. Sono emozionato di essere qui a scoprire questa targa ma voglio dare appuntamento a quando il mandorlo fiorirà".

​Ha preso la parola anche la mamma di Carlo, Giuliana Macro: "Quella di mio figlio è stata una morte ingiusta e violenta. Mio figlio era una persona generosa, cordiale, amante della letteratura e della musica. A me è stato strappato un figlio. Alla società un cittadino onesto assassinato da un clochard socialmente pericoloso".

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