Civitavecchia

Il 2012 tutto d'un fiato: fatti e misfatti dell'anno che se ne va

Quello vissuto dai Civitavecchiesi è sicuramente un anno ricco di eventi. Tra le primarie del centrosinistra, le amministrative, cancelli da eliminare e fontane da trovare, non c'è stato tempo per annoiarsi.

Primarie del centrosinistra con candidati pronti a battere la ritirata, ma che alla fine decidono di concorrere lo stesso. Elezioni amministrative con cancelli e fontane come protagonisti principali della competizione, il valzer del "mi dimetto, non mi dimetto da deputato", acqua all'alluminio, bilanci di partecipate scandalose e vincoli paesaggistici che alla fine sembrano non esistere. Questi i temi di un 2012 che molti civitavecchiesi ricorderanno come l'anno delle tasse, delle promesse ancora da mantenere e di una politica che cerca di rinnovarsi senza però riuscirci veramente.

LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

Il 2012 inizia con il centrosinistra pronto a stringere un'alleanza pur di trovare il candidato perfetto che metta fine al "Regno Moscherini". Ma la diversità di idee e iniziative inizia a farsi sentire da subito. Da chi vorrebbe che le primarie fossero svolte in gazebo sparsi per la città e non in un'unica sede a chi vorrebbe escludere dalla competizione l'onorevole Pietro Tidei, pena il "divorzio" del centrosinistra, a chi chiede a componenti del suo stesso partito (il Pd) di fare un passo indietro rinunciando alla candidatura invocando l'unità di partito. E così trascorrono i mesi che precedono la competizione tutta interna al centrosinistra dove il vero valzer lo balla il candidato "numero 2" del Partito democratico, il dottor Mauro Guerrini e la sua componente "Un'altra città è possibile". Danza iniziata dopo la richiesta arrivata durante l'ufficializzazione della candidatura del parlamentare Pietro Tidei, dove l'onorevole Gasbarra ha chiesto al medico di fare un passo indietro per l'unità del partito. E così per settimane il "esco dalla coalizione, non esco" e il "ritiro la candidatura, non la ritiro" ha invaso i mezzi di comunicazione. Alla fine la candidatura non è stata ritirata, la competizione avviata e la gara vinta proprio dal parlamentare.

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Amministrative da record per Civitavecchia, con ben 9 candidati sindaco e oltre 600 candidati al consiglio comunale per sole 24 poltrone. E una campagna elettorale giocata dai due big del momento (Pietro Tidei per i democrat e Gianni Moscherini per le Larghe Intese) su una fontana (quella del viale) da ritrovare e un cancello (quello alle Colline dell'Argento) da eliminare. Ma tra loro c'è di mezzo un mare di candidati pronti a cercare di spodestare i due competitor per eccellenza. Da chi si erge a paladino della salute e dell'ambiente come l'ambientalista Simona Ricotti, a chi lotta per difendere i diritti violati dei mercatali, spodestati del loro territorio (piazza Regina Margherita) per una riqualificazione iniziata da tempo e mai conclusa come il medico, dottor Giovanni Ghirga. C'è anche chi ha proposto la sua candidatura per screzi interni al suo stesso partito, come Aldo De Marco e Francesco Cappellani e c'è chi poi si è voluto dissociare dai due big per proporre il rinnovamento come Alvaro Balloni e il Polo Civico o Mirko Mecozzi e il "Polo per l'Alternativa". Senza dimenticare la discesa in campo del Movimento 5 Stelle guidato da Devid Porrello. E a dispetto dei candidati sindaci che hanno lottato perché quella poltrona al Pincio veramente la volevano, storia diversa è invece per i candidati al consiglio comunale. Oltre seicento. Ma a fare la differenza sono state proprio i risultati della competizione. Quei "zero voti" accanto al nome di molti candidati. Segno che nemmeno loro si sono dati fiducia. Per non parlare poi dei presupposti iniziali. Un codice etico da rispettare, apparentamenti rifiutati dal centrosinistra e che alla fine ci sono stati. Facendo guadagnare voti e la vittoria al democrat Tidei e due poltrone da assessore a chi alla fine ha "sposato" la sua causa. Per non parlare poi dell'indagine condotta dalla Procura della Repubblica nei confronti dell'ex sindaco Moscherini, del giornalista Gianlorenzo e del proprietario della Sar Hotel Sarnella per aver "complottato" una campagna stampa diffamatoria nei confronti di Tidei.

ACQUA ALL'ALLUMINIO

La vera grana, l'amministrazione Tidei l'ha dovuta affrontare già a pochi mesi dal suo insediamento. Con i rubinetti dei civitavecchiesi completamente a secco. Male minore viste le ordinanze che si sono susseguite nei mesi. Divieto di bere l'acqua a causa dei coliformi batteri. Si può bere solo se bollita. E ancora: Divieto di bere acqua anche previa bollitura. C'è l'alluminio. Perché l'amministrazione ha tentato di risolvere il problema dei coliformi con il policloruro di alluminio. Peccato però che il bacino quasi asciutto di Monte Augiano (anziché profondo 8 metri lo era solo 20 centimetri a causa dei fanghi e altro depositati sul fondo) non ha permesso lo smaltimento del policloruro arrivato alle case dei civitavecchiesi. E così in queste condizioni da "deserto del Sahara" prima e "terzo mondo" poi, in piena Italia civilizzata, i civitavecchiesi hanno dovuto sopporire alle loro esigenze ricorrendo all'acquisto di acqua minerale. Per la gioia dei supermercati

ACEA ATO2 E ARSENICO A MEDIO TIRRENIO

E il problema dell'acqua non riguarda solo il contorno di alluminio per cui i civitavecchiesi sono stati costretti a ricorrere alle bottiglie di acqua minerale. Il problema dell'acqua riguarda anche l'arsenico presente in quella fornita dal consorzio Medio Tirreno. Arsenico che renderà l'acqua non potabile a partire dal primo gennaio 2013 a causa della scadenza della proroga concessa alla Regione dall'Unione Europea. In questo caso il sindaco Tidei ha già pronta la soluzione. L'Autorità Portuale avrebbe deciso di finanziare l'acquisto di un dearsenificatore provvisorio per rendere l'acqua potabile. Fino alla messa in funzione del dearsenificatore il Comune metterà a disposizione dei civitavecchiesi cinque fontanelle (di acqua minerale naturale e frizzante) da cui attingere acqua gratis grazie alla diffusione di card per un prelievo di 600 litri d'acqua. Altra storia è invece Acea Ato2. Il Comune avrebbe già dovuto procedere all'ingresso in Ato2. Ingresso mai effettuato. Ora però è arrivata la sentenza del Tar che obbliga la Regione a nominare un commissario ad acta per procedere allo "sposalizio". E se da un lato il primo cittadino ha già affermato più volte che la soluzione non dispiace (così si avranno i soldi per riqualificare il bacino di Monte Augiano) dall'altra in maggioranza c'è chi si oppone fortemente a questo ingresso. E la discordia la si vede dall'immobilismo dell'amministrazione. Non è stato ancora presentato infatti il ricorso al Consiglio di Stato.

LA MARINA

Chissà quando i civitavecchiesi potranno finalmente passeggiare ancora nella bella Marina. L'ex sindaco Moscherini ne aveva promesso l'apertura a Natale (ormai trascorso) ma quei vincoli paesaggistici e lo stop imposto dalla Soprintendenza (nonostante i ricorsi al Consiglio di Stato e al Tar ancora in piedi) hanno impedito di realizzare quel sogno. E se i civitavecchiesi possono godere di quel poco che la precedente amministrazione è riuscita a dare loro, lo devono solo alle ordinanze emesse dal sindaco Moscherini (questione di sicurezza ha detto). Ora a infrangere la promessa di passeggiare a Natale alla Marina è stato anche il sindaco Tidei. Promessa fondata su un colpo di scena. I vincoli alla Marina non esistono. Lo dice una delibera del 1974 (delibera che ora la Procura della Repubblica ha chiesto di visionare) che da anni giace impolverata all'ufficio Urbanistica. E così con una determina dirigenziale ha chiesto alla ditta di procedere al completamento dei lavori. Si doveva iniziare qualche settimana fa. Ma non è stato fatto. I motivi ancora tutti da chiarire. Come da chiarire è anche il dilemma: i vincoli esistono oppure no? Dal centrodestra dicono di si. Dal Pincio sostengono il contrario. Fatto sta però che i civitavecchiesi anche per quest'anno, hanno dovuto fare a meno dell'opera.

HCS E PARTECIPATE

Un buco nel bilancio 2011 di Hcs, la holding che gestisce i servizi pubblici comunali, da 32 milioni di euro. Per non parlare di contributi non versati, ditte non pagate, una discarica in via di esaurimento, ritardi nel pagamento degli stipendi "dei troppi dipendenti" come detto dal sindaco Tidei, e una città perennemente sporca e mal servita. E un bando di gara per la vendita del 60% delle quote della società bloccata all'insediamento della nuova amministrazione che in campagna elettorale, oltre alla fontanella (alla fine veramente ritrovata ma non nella villa dell'ex sindaco Moscherini all'isola d'Elba, ma in un magazzino a Subiaco), aveva giurato che i servizi sarebbero rimasti pubblici. Giuramento che ora rischia di essere infranto. La situazione è troppo disastrosa. Almeno è questa la giustificazione data dall'amministrazione Tidei quando ha votato l'aumento dell'Imu sulla prima casa (il 5,5%) o quando ha detto sì all'adeguamento della tariffa rifiuti 2011, chiedendo ai civitavecchiesi di pagare 60 euro in più a fronte di quanto già pagato per un servizio che nel tempo però non è migliorato. Tutto per pagare gli stipendi dei dipendenti che a Natale rischiavano di non poter comprare nemmeno un panettone. E se da una parte per risanare i conti si propone la cassa integrazione in deroga (alla fine accettata dai lavoratori tramite un referendum) il prepensionamento, l'eliminazione dei superminimi; dall'altra ora la strada dell'alienazione di qualche servizio pubblico "pur mantenendo il controllo pubblico della società", sembra essere tracciata. Decisione che potrebbe creare qualche frattura (oltre a quelle già esistenti) all'interno della maggioranza. Soprattutto tra Pd e Sinistra ecologia e libertà. Mentre il primo cittadino continua a dire che quella è l'unica strada, dall'altra parte però continuano a porre il veto. E forse per aggirare l'ostacolo ora Tidei propone che si vada a Referendum. Sia la città a scegliere il futuro della Holding, delle municipalizzate e dei 500 dipendenti circa che vi lavorano.

CENTRALE ENEL

Una centrale, quella di Torrevaldaliga Nord, che ha pagato il prezzo per essersi insediata sul territorio, elargendo denaro all'amministrazione. Denaro che il sindaco Tidei chiede come sia stato investito. Una centrale, quella di Tvn, che il primo cittadino di centrosinistra ha più volte minacciato di far chiudere a causa dell'inquinamento. "Per la salute dei civitavecchiesi". Dal giorno del suo insediamento il sindaco Tidei ha trascorso i suoi giorni bussando alle porte di Enel e delle sue casse. Ha chiesto che il bosco fosse realizzato (ma con la riqualificazione dei fossi cittadini), ha chiesto altre compensazioni in denaro. Richiesta, questa, più volte respinta dai dirigenti della centrale elettrica, tanto che il sindaco Tidei era arrivato anche al punto da minacciarne la chiusura con un'ordinanza ad hoc. Si è poi passati alla presentazione di 37 criticità che ancora oggi la città chiede di conoscere ma il cui contenuto non è dato sapere nei dettagli. Criticità finite sotto la lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica di Civitavecchia e dell'Aia. Qui solo alcune sembrerebbero essere state accolte. Con Tidei pronto a chiedere il riconoscimento anche delle altre. Perché Enel "deve ripagare la città per la sua presenza".

MERCATO

Altra storia è quella dei mercatali. Sfrattati da piazza Regina Margherita per la riqualificazione del mercato del pesce e che ancora attendono di tornare a "casa". Anche qui ci sono stati blocchi e rinvii nelle consegne. Tanto che i mercatali si trovano ancora sulla trincea ferroviaria in attesa. Attesa paziente e snervante. Che li ha visti chiedere a gran voce di poter vedere i progetti del nuovo mercato. Progetti di cui hanno lamentato "l'assenza". Non sono stati mai mostrati. Progetti che ora che ne hanno preso visione non li soddisfano molto. E anche qui non sono mancate le promesse. La scadenza, come per la Marina, era Natale. Peccato che sia trascorso. E ora si parla della fine di gennaio. Con l'ittico pronto a essere restituito. Ma i nodi al pettine anche in questo caso sembrano non essere stati sciolti. Gli ortofrutticoli dove andranno posizionati? La risposta ancora non è dato conoscerla. La collocazione ci sarebbe. A piazza del Conservatorio. Peccato che chi dovrà trasferirsi in quella zona ha già detto no. Da un lato c'è la distanza dal resto del mercato (e la possibile perdita di clienti anche affezionati), dall'altro c'è la perdita di parcheggi proprio per i clienti del mercato che non trovando posto per sostare nella zona potrebbero decidere di non avventurarsi più al mercato, preferendo altri negozi.

REGISTRO TUMORI

Dagli ambientalisti ai consiglieri comunali di Sinistra ecologia e libertà più volte è stata richiesta l'instaurazione del Registro tumori a Civitavecchia. Registro votato all'unanimità dal Consiglio comunale aperto ma a cui aveva detto no il Direttore generale della Asl Roma F Salvatore Squarcione. Tanto che era iniziata una vera lotta mediatica tra Sel e lo stesso Squarcione dove i primi chiedevano le dimissioni del secondo. Peccato però che il sindaco Tidei durante una conferenza dei sindaci aveva apertamente chiesto agli altri primi cittadini del distretto sanitario di chiedere all'unisono la riconferma del direttore generale della Asl, contravvenendo ai desideri espressi da uno dei partiti della sua maggioranza. E ora il Registro tumori sembra finalmente poter vedere la luce. La richiesta di riconferma del direttore generale forse non è mai stata portata all'attenzione della Regione Lazio. Comunque sia, la dimissionaria Polverini ha commissariato la Asl Roma F assumendone al comando il direttore generale della Asl Roma A Camillo Riccioni. Ed è con lui che il Registro ha iniziato a prendere vita. Durante la sua prima conferenza dei sindaci infatti, ha apertamente espresso la sua volontà di dare seguito alle richieste più volte espletate da parte dei consiglieri e dai vari movimenti locali. E così si è dato il via alla prima riunione del tavolo tecnico che dovrà procedere all'instaurazione del Registro tumori a Civitavecchia.

OSPEDALE SAN PAOLO Vs OSPEDALE PADRE PIO DI BRACCIANO

Da una parte un ospedale, il San Paolo di Civitavecchia in fase di ristrutturazione (con un pronto soccorso da poco inaugurato e che attende di entrare in funzione), il restyling di alcuni reparti essenziali. Dall'altra invece un ospedale pronto a chiudere a causa dei tagli apportati alla Sanità da parte della Regione Lazio e per cui i sindaci dei comuni limitrofi hanno presentato ricorsi su ricorsi al Tar per scongiurarne la chiusura. In mezzo il nuovo commissario della Asl Roma F pronto a riportare in vita il Padre Pio di Bracciano. Anche a scapito dell'ospedale di Civitavfecchia. Solo dopo poche settimane dal suo insediamento infatti, Riccioni ha trasferito per motivi di urgenza alcuni anestesisti da Civitavecchia a Bracciano. Ciò avrebbe causato la sospensione di alcuni interventi chirurgici, almeno fino al 31 dicembre. Una scelta criticata dai pazienti del nosocomio cittadino, ma elogiata invece dai medici che operano sul lago.

Quali saranno i risultati di tutti questi avvenimenti che hanno caratterizzato il 2012, solo il tempo lo potrà dire. Nella speranza che per sciogliere tutti i nodi venuti al pettine, basti solo il 2013. O parte di esso.


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