Ardeatino

Appia Antica, il ministero boccia i varchi elettronici: le auto restano sulla Regina Viarum

Scacchi (Legambiente): “I varchi servono per evitare l’attraversamento della auto dirette altrove”

Niente varchi elettronici sull’Appia Antica. Almeno per il momento. Il ministero dei trasporti ha espresso parere negativo alla proposta d’installare delle videocamere con cui scoraggiare l’attraversamento della Regina viarum, una strada che vanta 2300 anni di storia.

Il parere negativo del ministero

“È inaccettabile che la burocrazia ministeriale possa fermare in maniera così assurda il percorso per liberare dalle auto l’Appia Antica a Roma, che va avanti da anni e che prevede il posizionamento di varchi elettronici ad impedire lo sfrecciare delle macchine con le quali si usa l’antica arteria per muoversi da una parte all’altra della Capitale” ha commentato Roberto Scacchi, il presidente di Legambiente di Roma e del Lazio.

Cosa prevedeva la proposta

Il progetto, come ricordato dall’associazione del cigno verde, prevedeva l’installazione delle videocamere per impedire l’attraversamento della strada “alle auto provenienti e dirette altrove”, consentendo ancora il suo utilizzo per “fini turistici e servizi in loco”. E’ una proposta di cui si dibatte da anni e che, durante la passata amministrazione cittadina, era sembrata sul punto di essere realizzata. Due anni fa, l’allora assessore ai trasporti, aveva dichiarato che “I lavori per l'installazione dei varchi dovrebbero iniziare entro la fine dell'anno o al massimo nel gennaio 2021”. Il riferimento era al tratto compreso tra via delle Sette Chiese e Porta San Sebastiano. Le telecamere però non sono più state installate e l’attuale pronunciamento del Mite raffredda le speranze di chi pensava potessero esservi sistemate a breve termine.

“Il parere ministeriale indica che la soluzione proposta era da concordare con altri enti territoriali (Parco Regionale e Parco Archeologico dell’Appia Antica, Soprintendenza di Roma) e doveva tener conto del futuro passaggio del GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Biciclette), come se queste altre funzioni possano minimamente essere in contrasto, e non beneficiari assoluti, come è realmente, dell’eliminazione delle vetture transitanti” ha sottolineato Scacchi che al riguardo ha promesso di chiedere “una revisione del parere ministeriale” affinchè tutte le istituzioni possano concorrere “a tessere  un nuovo vestito per la città di Roma, con meno auto e inquinamento e più spazio alle persone e fruibilità sostenibile”.

La posizione dell'Ente Parco dell'Appia Antica

A proposito di soggetti istituzionali, ce n’è uno che da tempo rivendica la necessità di limitare l’attraversamento della Regina viarum solo alle auto di chi vi abita o di chi vuole raggiungere un’attività commerciale presente sulla strada. Nel luglio del 2021 il geologo Mario Tozzi, presidente del Parco dell’Appia Antica, aveva al riguardo rivolto un appello ai candidati sindaco. 

Come ricordato da Tozzi, esiste un’ordinanza che è datata 1997 e prevede la chiusura al traffico di domenica e nelle giornate festive. “Ad oggi quell’ordinanza, ancora in vigore, è completamente o quasi disattesa. In oltre 20 anni – aveva ricordato il presidente del Parco dell’Appia Antica – nessuno ha trovato una soluzione che possa mettere d’accordo residenti, attività economiche compatibili e fruizione turistica sostenibile”.

La posizione dell’ente è chiara, ed è stata portata in tutti i tavoli e le conferenze dei servizi che si sono succeduti dal 2013 ad oggi. Prevede l’istituzione del limite dei 30km/h e l’ “eliminazione del traffico di attraversamento dell’Appia Antica attraverso varchi elettronici”.  “L’Appia Antica – è tornato a ribadire Mario Tozzi lo scorso 3 novembre, in occasione dell’inaugurazione del ponte ciclopedonale della Caffarella –è un monumento e non dovrebbe nemmeno essere toccato dalle auto. Dobbiamo regolare il traffico automobilistico su questa strada. Non ci siamo ancora riusciti ma è l'obiettivo cui miriamo”. Un obiettivo condiviso da molti ma che, ad oggi, resta ancora irrealizzato.
 


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