San Paolo

Festival della Zuppa Romana: dieci anni di iniziative a contatto col territorio

Le relazioni di prossimità nascono e si rafforzano anche grazie ad eventi come il Festival Internazionale della Zuppa. Un evento, giunto alla decima edizione, i cui risultati sono stati apprezzati anche oltralpe

Dieci anni, centinaia di zuppe, migliaia di partecipanti. I numeri del festival internazionale che si svolgerà domenica 9 aprile a Casale Garibaldi sono impressionanti. E forniscono una misura dell’importanza che, quest’evento, ha progressivamente assunto nel territorio.

LE ORIGINI - “L’idea è nata nel 2007, grazie all’allora coordinatore della Città dell’Utopia. Veniva da Lille, dove nel 2001 è stata realizzata una prima edizione del festival. Poi negli anni è cresciuta ed è diventata particolarmente aggregativa: si è visto cioè che contribuiva a ricostruire il tessuto sociale metropolitano. Per questo – spiega Silvio, l’attuale coordinatore della Città dell’Utopia – si è deciso di lanciarlo anche a Roma. E' stato un modo per recuperare le relazioni di buon vicinato tra gli abitanti del quartiere”. E non solo.

LA PARTECIPAZIONE - L’esperimento, che in Francia aveva già funzionato, anche in Italia ha riscosso buoni risultati. “Ogni edizione è stata diversa, ma la partecipazione delle persone non è mai venuta meno – ricorda Silvio – al Casale Garibaldi e nel parcheggio dove si svolge il festival, passano sempre diverse centinaia persone. Molte si fermano, s’incuriosiscono. Iniziano a frequentare i nostri corsi o ne propongono degli altri”. La socialità si ricostruisce anche così, davanti un bel piatto di zuppa. 

LE GIURIE - Al di là dell'aspetto relazione, c'è poi il contest vero e proprio. “Ci sono tre giurie – spiega il coordinatore del Servizio Civile – una è popolare. Le persone che vogliono partecipare acquistano per 50 centesimi un piatto in Mater Bì, perché noi puntiamo molto sulla riduzione di rifiuti, e con quello girano per i diversi banchetti e fanno i loro assaggi. Alla fine scelgono quella che per loro è la zuppa migliore, e ripongono il loro voto in un bussolotto. Poi c’è anhe una giuria “di qualità” ed infine quella composta dai bambini”. I più piccoli, hanno infatti la possibilità di giocare un ruolo da protagonista. “Nella mattinata partecipano realizzando  il premio che poi, nel pomeriggio – ricorda Silvio – dovranno assegnare a quello che decideranno sarà il loro vincitore”.  Un modo originale per incentivare la partecipazione anche delle famiglie giovani presenti nel territorio. 
 


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