Montesacro

Il Brancaleone rischia la chiusura. L'appello degli artisti per salvarlo

Da Achille Lauro a Zerocalcare, l'arte romana si muove in difesa del Brancaleone: "Gualtieri dia segno di discontinuità, non possiamo perdere esperienza importante per la città"

Scongiurare la definitiva chiusura del Brancaleone, “un’esperienza sociale e culturale di cui Roma ha assoluto bisogno”. È perentorio l’appello firmato da decine di artisti romani e non contro lo spettro della chiusura che ormai da anni aleggia sullo storico centro sociale di Montesacro, da tempo riconvertito in circolo Arci. Da Achille Lauro a Zerocalcare, Valerio Mastandrea, Coez e Lucamaleonte. L’arte si muove a difesa di uno degli ultimi baluardi di socialità e creatività della città. 

La storia del Brancaleone

Una storia lunga e travagliata quella dello spazio di via Levanna. Nato agli inizi degli anni Novanta come centro sociale, dal 1996 il Brancaleone era stato dato in concessione dall'amministrazione: vent'anni dopo, nel dicembre del 2016, il sequestro dello stabile con il locale accusato di morosità a seguito dell'applicazione del canone pieno scattato dopo la fine della concessione. Tre mesi dopo, nel marzo 2017, la sentenza del Tribunale del Riesame che, con pure le accuse di occupazione e furto d'energia decadute, ha dissequestrato l'immobile disponendone la restituzione agli assegnatari. Chiavi che però, complice la lentezza di burocrazia e uffici, oltre ad una politica per tempo silente, sono tornate nelle mani dell'Associazione Spazio Autogestito solo a quasi due anni dalla decisione dei giudici. Era l’inizio del 2019.
Da allora una nuova generazione si occupa di tenere vivo il “Branca”, rendendolo una vera e propria casa per le realtà sociali e culturali del territorio e non solo. Ma le questioni pendenti, come una morosità mai effettivamente quantificata e alcuni abusi edilizi, non sono mai state risolte. Lo storico centro sociale rischia di essere smantellato e con esso rischiano di essere vanificati tutti gli sforzi, e gli investimenti, per la sua riqualificazione e rilancio. 

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L'appello degli artisti al Campidoglio

Da qui l’appello al Campidoglio.  "Ancora una volta la politica, a tutti i livelli, fatica ad assumersi la responsabilità di riconoscere, e tutelare, l'esperienza degli spazi sociali e culturali nati dal basso. Se non ci fossero stati questi luoghi liberati la maggior parte di noi oggi non farebbe questo mestiere: è qui che abbiamo provato, ci siamo esibiti per la prima volta, qualcuno ci ha dato un palco, una saletta, un luogo dove esprimerci. Non solo il Brancaleone: Roma rischia di perdere un altro hub di cultura e diritti come SpinTime, e addirittura un luogo istituzionale come Officine Pasolini. Questo mentre un nuovo movimento di lavoratori dello spettacolo e artisti è nato attorno al futuro di Teatro di Roma. La politica non riesce a sperimentare, ad osare, a essere un argine ad una città che si spegne invece di accendersi. Il Brancaleone è un pezzo della storia culturale e sociale di Roma: un luogo, che dentro una vivacità radicale propria dei movimenti che hanno animato la lunga esperienza dei centri sociali, ha rappresentato l'avanguardia della sperimentazione musicale e culturale romana e internazionale. Oggi in questo spazio, rigenerato dopo anni di chiusura forzata, vive una nuova comunità giovanissima, che continua a prendersi cura di questo luogo aprendolo alla città". Scrivono gli artisti nella loro lettera aperta alla città, un appello per salvare il Brancaleone e non solo. A preoccupare cantanti, street artist e attori l’impasse amministrativo che avvolge lo spazio di via Levanna “che rischia di porre fine all'ennesima esperienza sociale e cultuale di cui Roma ha assoluto bisogno”. La richiesta al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e all'assessore al Patrimonio, Tobia Zevi, è quello di dare un segno forte di discontinuità “dando seguito all'attuazione dei patti di collaborazione dentro la visione dei beni comuni urbani per chiudere una volta per tutte una vertenza che deve riconoscere il valore sociale e culturale di questi luoghi liberandoli, e liberandoci, dalle sole logiche di mercato”. L’invito a tutta la città è invece quello di partecipare alla manifestazione al fianco del Brancaleone e di tutti gli spazi sociali convocata per il 5 aprile proprio in via Levanna. 

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La città a difesa del Brancaleone

Ci sarà anche l’assessore alla Cultura del Municipio III, Luca Blasi. “Non si può porre fine alla storia di uno spazio che ha dato e continua a dare molto alla cultura di Roma. Il Comune deve fare uno studio approfondito della faccenda e sanare le questioni pendenti. È vero che il Brancaleone presenta delle morosità, mai effettivamente quantificate, e delle criticità tecniche, ma è altrettanto vero che per la concessione ottenuta ha sempre pagato versando nelle casse comunali cifre molto importanti” ha sottolineato Blasi ai microfoni di RomaToday. “Il Brancaleone non può sparire così. Serve uno sforzo congiunto per superare un’impasse amministrativa che rischia di essere disastrosa. Bisogna partire dalla pubblica utilità di questo spazio, perchè se il territorio lo perde non ha molti altri luoghi in cui sviluppare politiche culturali”. 

E a Montesacro è arrivata anche la solidarietà della Garbatella. “Quella che tocca il Brancaleone è una situazione complessa che viviamo in tutti i territori della città. La delibera 104 è ancora uno strumento che rischia di vanificare lo sforzo politico di dare garanzia pubblica, spazi di mutualismo sociale e di welfare locale attivati dal terzo settore, ma che si scontrano quotidianamente con le maglie strette della burocrazia. Serve uno sforzo preminentemente politico perché la nostra città non può fare a meno di un tessuto aggregativo, culturale, solidale che in questi anni ha garantito la tenuta sociale della nostra città" ha scritto in una nota il presidente del Municipio VIII ed esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, Amedeo Ciaccheri.

"Esprimo pieno sostegno al Brancaleone, lo storico centro sociale di via Levanna che rischia di subire l'ennesimo attacco. Si ascolti l'appello di questo importante centro di aggregazione culturale, portato avanti grazie al lavoro volontario degli attivisti, e si trovino con coraggio soluzioni per il futuro. Il territorio di Montesacro non può privarsi di uno spazio così, aperto a tutte le associazioni e i gruppi informali del quartiere con centinaia di eventi culturali e sociali” il commento di solidarietà della consigliera capitolina dem Erica Battaglia, presidente della commissione Cultura di Roma Capitale. Ad unirsi alle voci in difesa del Brancaleone anche Claudio Marotta, capogruppo per Avs in Consiglio regionale del Lazio: “La burocrazia non può avere la meglio su una storia collettiva, che tiene vivo un punto di riferimento culturale per il territorio di Montesacro e per tutta la città di Roma. Le amministrazioni - ha scritto - devono sostenere questi spazi e moltiplicarli: sono presidi necessari nei quartieri, che costruiscono comunità e producono offerta culturale dal basso".


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