Serpentara-Fidene

Colle Salario: case Ater in via Serra de' Conti, emergenza sicurezza e sanitaria

Buona parte dei vani è stata scardinata. Mucchi di oggetti e rifiuti, telai di motorini rubati. E c'è chi ha persino ricavato una palestra in quegli ambienti sotterranei e malsani, privi di mezzi e strumenti antincendio e di sicurezza

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ifiuti a cumuli, tracce di piccoli fuochi, sporcizia, puzzo di fogna pestilenziale, porte forzate e divelte. Uno spettacolo di puro abbandono e degrado nelle cantine dei condomini di via Serra de' Conti 33, cinque scale, ognuna con 12 appartamenti. Si tratta di una palazzina Ater che la stessa azienda sembra ormai aver lasciato al suo destino, almeno a quanto dicono i residenti e a quanto è possibile vedere direttamente.

“Il portone della scala H? È rotto da tre anni e nonostante le nostre comunicazioni nessuno è venuto a ripararlo o sostituirlo”, sottolinea Carmen, nome di fantasia di una settantenne. “Noi condomini abbiamo persino dovuto togliere uno dei battenti perché rischiava di caderci addosso. Così, a ingresso aperto, entrano anche i malintenzionati”. Infiltrazioni d'acqua copiose nel piccolo locale con i contatori elettrici.

“Prima o poi qui salta tutto”, aggiunge un'altra signora. “Un paio di volte dall'Ater sono venuti a vedere questa e altre situazioni, ma di fare le riparazioni non se ne parla. Sembra che con il fatto che vogliono vendere l'immobile, non gliene freghi più nulla”.

Scendere verso le cantine è come dirigersi verso l'inferno. L'ingresso dalla scala “H” serve anche alla “I” che, per misteri costruttivi, non ha un passaggio diretto ai sotterranei.La sorpresa è girando proprio fra le cantine: porte divelte con saccheggio del materiale custodito e buttato nei corridoi, cumuli di materassi, cerchioni d'auto, vecchi lavabi, bottiglie; umidità che mangia le chiusure in metallo, un vano intercapedine invaso di rifiuti, resti di motorini rubati, liquami maleodoranti. La situazione potrebbe passare anche per un'emergenza sanitaria, senza considerare il pericolo incendi: non c'è un estintore e qualcuno a volte accende qualche fuoco (se ne vedono le tracce); la massa di rifiuti potrebbe incendiarsi, per non parlare di alcune bombole del gas lì abbandonate.

In una parte dei sotterranei c'è pure chi ci ha fatto una palestra, come dire, allenarsi in una catacomba sporca, malsana e senza sistemi di sicurezza. “Abbiamo lottato 16 anni con l'Ater, invasi dal fetore e dagli insetti fino ai piani di sopra, per far togliere i pozzi neri e avere solo un normale allaccio in fogna”, sottolinea Sandra, 55 anni. “Adesso, al confronto, è un paradiso”.

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