Montesacro

Via Val D'Ala 200, nuova occupazione di Casapound

Il blitz notturno nello stabile abbandonato dell'Enel: "Non ce ne andremo prima di aver ricevuto risposte"

Il blitz nella notte, i militanti di Casapound – dopo l’incursione del 2011 - hanno nuovamente occupato lo stabile abbandonato di proprietà dell’Enel in via Val D’Ala: “A Roma le amministrazioni passano, ma il disinteresse nei confronti dell’emergenza abitativa e della riqualifica degli spazi abbandonati resta identico” – hanno spiegato dal civico 200.

Una mattinata piuttosto movimentata durante la quale sono stati ripetuti i tentativi delle forze dell’ordine di fare irruzione nello stabile: i militanti hanno risposto sbarrando il cancello principale e dando fuoco a un materasso. Sul posto sono così intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno spento il rogo in pochi minuti.


Dopo un’estenuante trattativa e qualche attimo di tensione gli occupanti sono stati indotti a lasciare lo stabile, ma sul tema dell’emergenza abitativa annunciano la linea dura: “Le istituzioni devono smetterla di trattare questo problema, che a Roma è una vera e propria bomba sociale, in modo assistenziale e devono porre fine all’emergenza abitativa. Come? – ha concluso Antonini – costruendo delle case”.


Trenta secondo le “tartarughe” le famiglie che avrebbero potuto trovare una dimora nell’edificio “se la passata amministrazione di centrodestra – hanno detto - non avesse ceduto ai ricatti politici dell’estrema sinistra donando in compenso ai cittadini di Roma in difficoltà solo tante promesse”.

Nel mirino di Casapound anche la nuova amministrazione rea, secondo i militanti, di non aver ancora posto in essere un progetto di riqualifica dello stabile: “Il palazzo – hanno scritto in una nota - oggi risulta abbandonato a se stesso nonostante le solite promesse di mirabolanti progetti con cui all’epoca fu giustificato lo sgombero”.

“Il Comune – incalza Casapound – non ha nemmeno provveduto a sistemare le famiglie sgomberate in situazioni dignitose, lasciandole in sistemazioni del tutto precarie e senza alcuna garanzia per il futuro.

Noi – conclude Cpi – siamo qui oggi per ricordare al sindaco che i cittadini romani non possono essere presi in giro impunemente, che le promesse si mantengono, non solo quando vengono fatte ai facinorosi alleati della nuova giunta".


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