Monteverde

Forlanini, il Tar accoglie il ricorso dei cittadini: ora la regione dovrà chiarire sul futuro dell’ex ospedale

La regione deve dimostrare d'aver rinunciato all’ipotesi di dismettere l'ex complesso ospedaliero

La regione Lazio deve far chiarezza sul destino dell’ex Forlanini. A metterlo nero su bianco è un’ordinanza del Tar che ha indicato all’ente governato da Zingaretti 60 giorni di tempo per produrre una serie di atti amministrativi. 

Il ricorso presentato nel 2017

Il ricorso al Tar è nato su iniziativa di un gruppo di cittadini preoccupati per la possibile cessione dell’ex complesso ospedaliero. Nel 2016 infatti l’agenzia del Demanio aveva proposto alla regione di alienare il Forlanini, appena dismesso a causa del buco nella sanità del Lazio, alla cifra di 70 milioni di euro. Il ricorso dei cittadini parte da quel provvedimento ed è infatti datato 2017. Oggi il Tar ha affrontato il tema, chiedendo all’ente regionale di produrre gli atti “di revoca/annullamento” delle delibera a cui si legava la proposta del Demanio o comunque “di rinuncia alla dismissione del compendio immobiliare”.

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Le ipotesi di rilancio

Dal ricorso dei cittadini sono trascorsi molti anni durante i quali non sono mancate le ipotesi di rilancio dell’ex polo ospedaliero. Nel 2018 era stata annunciata l’intenzione di farne uno studentato poi tramontata quella suggestione, nel 2020 è stata paventata l’idea di farne una “cittadella delle organizzazioni internazionali”. Un progetto che doveva coinvolgere IFAD e WFP e che, nelle more delle strumentalizzazioni politiche, si era trasformato  nella bufale del Forlanini assegnato alle ONG. L’ ipotesi della cittadella, ha lasciato il campo alla trasformazione dell’ex complesso nella sede dell’agenzia europea del farmaco.  Un’opzione che avrebbe dovuto convivere, come previsto con un’apposita delibera del febbraio 2021, con “strutture da destinare a RSA ed a Casa della salute in due edifici decentrati”. 

La richiesta di chiarezza

Il continuo succedersi delle ipotesi di riqualificazione dello storico ospedale, nato nel 1934 come il sanatorio di Roma per i malati di Tubercolosi, non ha coinciso con il suo rilancio. E sul destino dei 170mila metri quadrati dislocati tra via Portuense, e via Ramazzini e del suo invidiabile parco, al di là di sporadiche dichiarazioni, non sono emerse novità. Ora il Tar del Lazio, fissando un’udienza nel merito per il 18 aprile 2023, chiede conto alla regione di riferire “sullo stato della candidatura dell’ex ospedale Forlanini per la creazione in Italia della sede dell’Agenzia europea della ricerca biomedica”. L’ente governano da Zingaretti dovrà inoltre produrre “eventuali deliberazioni” relative all’a “autorizzazione dell’avvio delle attività di progettazione della RSA e della Casa della salute all’interno”. Tutti questi atti vanno prodotti entro sessanta giorni. L’udienza di merito, invece, è prevista per il 18 aprile 2023.

Sperpero e confusione

“L'ordinanza appena pubblicata, che rinvia la discussione nel merito al 2023, è un passo importante, e smaschera l'incapacità e l'inadeguatezza delle scelte del presidente Zingaretti, che finisce ko tra le pagine dell'ordinanza” ha commentato il consigliere comunale della Lega Fabrizio Santori. “Il Tar chiede conto atti degli  indirizzo voluti da Zingaretti, mentre ogni giorno assistiamo allo spreco ed allo sperpero, alla confusione, lo storico nosocomio romano langue nell'abbandono fra occupazioni e vigilantes che vigilano sul nulla, e intanto - ha ricordato Santori -  Roma ha enorme bisogno di strutture ospedaliere”.


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