Monteverde

INTERVISTA | Marco Miccoli: "Vinciamo in XII Municipio e dopo le elezioni dialogo con il M5S"

Colloquio con il candidato alle primarie: “Sarò con Estella Marino nella Valle Galeria. Piazza Scotti? Fatta male. Il mio impegno è di lasciare il territorio ai giovani: come i Maneskin”

“Il XII Municipio è casa mia. Questa candidatura è nata perché avvertiamo l'esigenza di vincere la battaglia su questo territorio. La dodicesima è una municipalità storicamente favorevole alla sinistra e tanti compagni mi hanno chiesto di impegnarmi in prima persona. Io non mi scordo che tutto è iniziato in queste strade e così non mi sono potuto rifiutare. Lo ritengo anche un onore”: parla così Marco Miccoli, deputato del PD, responsabile Lavoro per la segreteria di Nicola Zingaretti e uno dei candidati alle primarie del centrosinistra a Monteverde. Fra i rapporti con la giunta Crescimanno e le intenzioni per la Valle Galeria, lo abbiamo raggiunto al telefono mentre era in treno.

Onorevole Miccoli, sarà una corsa interna al PD fra il capogruppo Tomassetti, molto legato alla colonna che ha costruito la candidatura di Roberto Gualtieri e lei che, pur sostenendo Gualtieri, ha fama di eterodosso: come il circolo di Donna Olimpia, a cui è iscritto.

Donna Olimpia è un luogo simbolico e mantengo un legame con quei compagni che è fortissimo. Il mio nome però si pone dentro un quadro che va oltre il PD: la mia storia guarda al campo largo della sinistra. Credo che il mio possa essere un buon nome, in grado di mobilitare tanti cittadini; per il resto non voglio fare scontri dentro al mio partito. Il nostro candidato è Roberto Gualtieri, farà il sindaco di Roma e a lui voglio dare un contributo in grado di allargare lo schema politico.

Che lei sia legato a Nicola Zingaretti non è un mistero, il presidente della Regione era lì lì per candidarsi al Campidoglio. Poi cosa è successo? 

È successo quello che si sa, Nicola Zingaretti si era messo a disposizione generosamente per Roma ma avendo costruito un esperimento di alleanza molto particolare alla Pisana, ha ritenuto di non poterla sacrificare: ha sempre detto di voler lavorare per la Regione e che voleva far uscire il Lazio dalla pandemia. Ha ragionato per l'interesse generale invece che per sé stesso, come d'altronde fa sempre. Oggi abbiamo, per fortuna, un candidato autorevole che è Roberto Gualtieri, che tutti sosteniamo.

Un giudizio sull’amministrazione a Cinque Stelle guidata da Silvia Crescimanno.  

Con il Movimento Cinque Stelle stiamo tentando di fare alleanze dappertutto. Io sono il commissario della federazione di Cosenza, dove sto andando in questo momento e dove stiamo costruendo un tavolo unitario che auspico condurrà a una candidatura. Questo modello può essere un laboratorio, ma non lo sento in contrapposizione a Roma, dove abbiamo un giudizio negativo sull’amministrazione di Virginia Raggi. Non si tratta nemmeno di un giudizio negativo su di lei, ma sul merito politico delle scelte che ha fatto: dalle aziende municipalizzate, alla gestione dei rifiuti e alle tante altre vicende che hanno caratterizzato questi ultimi cinque anni. Silvia Crescimanno nel XII municipio ha seguito i sentieri della giunta capitolina ricalcandone l'operato, per cui diamo lo stesso giudizio che diamo alla Raggi e che fra l’altro le danno i cittadini del territorio. Io penso, tuttavia, che si debba aprire un dialogo, in seguito, con queste forze; la politica è dinamica ed è occasione per fare critiche e autocritiche costanti. Così, se il Movimento è disponibile, proveremo a costruire un ponte con loro dopo la battaglia elettorale. Non ho pregiudiziali, il governo del municipio deve essere nell'interesse di tutti.

Le sue priorità per il XII.

Il nostro è un municipio molto vasto che ha problemi diversificati. Nella parte più centrale le questioni hanno a che fare con il decoro, con la manutenzione, con il recupero del degrado che ha colpito anche zone di pregio come Monteverde vecchio e nuovo. Altri dossier riguardano la viabilità, i problemi della Gianicolense, dell’allaccio con l’Olimpica e con le grandi arterie come l’Aurelia. Poi c’è il tema del rapporto con il governo della capitale che deve, fra le altre cose, mettere a disposizione dei quartieri una serie di iniziative, come proposte culturali e associative per i cittadini. Torneremo a mettere la nostra attenzione sul mercato di Porta Portese cercando di risolvere tutto ciò che è stato lasciato indietro. Ci sposteremo in periferia, fra Bravetta e Massimina; nella Valle Galeria porteremo la voce di Estella Marino, assessora della giunta di Ignazio Marino, la donna responsabile in prima persona della chiusura della discarica. Estella è un’iscritta di Donna Olimpia che sostiene il mio percorso: rilanceremo quell’azione, incontreremo i cittadini e capiremo come dare una mano a quel territorio.  

A proposito di questo, si era parlato di un nuovo sito proprio nella Valle.

La nostra posizione è nettissima. Eravamo e siamo contrari perché non possiamo tollerare che quel quadrante paghi ancora un prezzo: è impossibile che ogni volta si pensa a un sito per i rifiuti si pensi alla Valle Galeria. Ho già detto ai cittadini che se saltassero fuori delle nuove, astute e simili pensate, sarò irremovibile.

Che pensa del restyling di Piazza Scotti? Sono sorte diverse polemiche.

Credo si sia fatta un po’ di confusione. A me piace l'idea che si liberino zone dal traffico e si creino spazi di socialità. Ritengo però che l’intervento effettuato abbia bisogno di un po’ di miglioramenti: è stato concepito in maniera non da risolvere i problemi di viabilità, ma da peggiorarli.

È contento del sostegno dei Giovani Democratici?

Ne sono onorato. Questa è la novità vera della mia corsa: vengo scelto da un vasto gruppo di ragazzi, non solo i GD ma di diversi altri ambienti e formazioni politiche. L’ANPI, l’ANPPIA, tutte le forze che hanno festeggiato il 25 Aprile a Bravetta sono piene di giovani: siamo pronti a mettere insieme una nuova classe dirigente a cui vogliamo lasciare il nostro municipio da governare. C’è stato questo segnale straordinario con la vittoria dei Maneskin all’Eurovision: una band nata tra Monteverde e Bravetta sta diventando un simbolo di riscossa. 


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