Ostia

Ostia si ribella e corre "tra le buche": atleti contro il X Municipio

Il X Municipio ha negato l'autorizzazione alla maratona 'Trenta del Mare di Roma' e, probabilmente, anche al 'Trofeo Lidense' ma gli atleti non ci stanno e hanno organizzato un contro-evento

Immagine della Run Race Management

Gli atleti di Ostia proprio non vogliono restare fermi. Nonostante il "no" del X Municipio relativo all'organizzazione delle manifestazioni nel territorio. Un divieto motivato dall'eccessiva presenza di buche che gravano "in una condizione manutentiva pericolosa" nella strade interessate. Un atto dovuto, secondo la Commissione Straordinaria che amministrare il parlamentino commissariato per mafia, per "salvaguardare l'incolumità dei partecipanti".

"TROPPE BUCHE AD OSTIA" - Il tutto era nato, come vi avevamo annunciato ieri, dalla richiesta della Run Race Management, società dilettantistica, che per il prossimo 9 ottobre aveva organizzato la storica maratona 'Trenta del Mare'.

Una vicenda partita da lontano come spiegano gli organizzatori, ormai mancati: "Cinque mesi fa abbiamo inoltrato la rituale richiesta di autorizzazione allo svolgimento della manifestazione. Il 14 giugno si è tenuta a tal fine una conferenza dei servizi, il cui esito non faceva presagire esiti negativi. Lo scorso martedì 27 settembre, durante una nuova conferenza dei servizi con nostra grande sorpresa la Direzione Tecnica del X Municipio ci ha comunicato ufficialmente il diniego dell'autorizzazione per la 'Trenta del Mare' per le troppe buche".

STOP ANCHE PER GENNAIO - Nella stessa occasione è stata inoltre negata l'autorizzazione anche per il Trofeo Lidense, previsto per il 15 gennaio prossimo su un tracciato diverso, in quanto "a novembre e dicembre pioverà e si formeranno sicuramente altre buche".

Insomma il X Municipio commissariato conferma il pessimo stato delle strade del territorio perché i bandi per la riparazione dell'asfalto sono bloccati. Gli uffici tecnici di Ostia per la manutenzione stradale stanno raschiando il fondo del barile per risolvere le continue emergenze quotidiane ma le soluzioni tampone non risolvono la grave questione. 

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DANNI ANCHE AL TURISMO - La Run Race Management, tuttavia, oltre che sulle motivazioni mette l'accento anche sulla tempistica, anomala, del divieto. "Considerando che la situazione del manto stradale ha un degrado conosciuto da anni e che fino a oggi tale circostanza non ha mai rappresentato un ostacolo allo svolgimento di gare podistiche e ciclistiche, la decisione del X Municipio ci lascia sconcertati e amareggiati, tanto più perché comunicata con notevole ritardo rispetto a quanto richiederebbe la prassi di un normale iter burocratico".

"Oltre a causare danni economici alla nostra associazione, il diniego allo svolgimento della gara ha provocato disagi alle centinaia di atleti che, pagando oltretutto la quota di iscrizione nei tempi previsti, avevano programmato l'arrivo ad Ostia. Alcuni di essi, inoltre, provenendo da fuori regione avevano già prenotato il soggiorno negli alberghi del litorale, e sono facilmente intuibili i problemi e i danni che tale decisione ha loro provocato", ha concluso la società dilettantistica.

LA CONTRO MARATONA - I promotori della gara saranno così costretti a rimborsare le quote versate dalle centinaia di sportivi che sarebbero arrivati da tutta Italia per correre a Ostia. Un danno, quindi, anche sul lato turistico. 

La voglia di sport, nonostante le buche, non si ferma. Il 9 ottobre, stesso giorno in cui si sarebbe dovuta correre la  'Trenta del Mare' annullata, i podisti si daranno appuntamento alle 9 in piazzale della Stazione Vecchia, proprio sotto al X Municipio per correre, simbolicamente, per 10 chilometri dal Lungomare alla Pineta. Andata e ritorno. Un chiaro segnale indirizzato alle istituzioni. 

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LO SCENARIO POLITICO - Il commissariamento del X Municipio sta bloccando un territorio già ricco di problemi. In poche ore è arrivata, unanime, la condanna dal mondo politico sul blocco delle manifestazioni podistiche sul territorio per "pericolo buche". Dalla destra alla sinistra non sono mancate le dichiarazioni di circostanza.

"Quello che rileviamo - sostiene il coordinatore del circolo Sel-SI Ostia Leonardo Ragozzino - è la constatazione di uno stato conclamato di mancanza di programmazione e di strategia per il governo del territorio. Le motivazioni sono più che lecite. Dopo la rinuncia ai Giochi Olimpici nel 2024, ci pare che lo sport sia diventato un 'lusso' per pochi. Chiediamo invece che, sia il Comune di Roma che il X Municipio, rivedano questo atteggiamento rinunciatario perché proprio lo sport è stato strumento di riscatto sociale".

"Non è possibile che una manifestazione sportiva così importante non può svolgersi perché è abbandonato dal Comune di Roma", afferma invece Alessandro Onorato, consigliere della Lista Marchini in Campidoglio. "La Raggi stanzi immediatamente i soldi necessari per la manutenzione delle strade del municipio per ripristinare la sicurezza e per garantire la normale vivibilità di questa città".

"SPORT NON DEVE ESSERE POLITICIZZATO" - Gli atleti, tuttavia, prendono le distanze e rivendicando il loro status di cittadini faranno di tutto per non essere "messi in mezzo" così come racconta a RomaToday Gianluca Rubino, presidente della Asd Family Running, società podistica del lido: "Chi ci rimette siamo noi. Ostia, storicamente, è un territorio ricco di amanti della corsa tanto che siamo tra i territorio con il più alto numero di podisti d'Italia. Proprio per questo noi sportivi-cittadini non vogliamo essere usati come strumento di lotte politiche".

Il sentimento di Rubino è lo stesso delle altre società dilettantistiche di Ostia: "Faccio un appello alla sindaca Raggi a cui chiedo di intervenire per ridare slancio alla nostra cittadina. Il nostro scopo non è quello fare o meno la maratona ma di fare sport, senza essere sfruttati da nessuna forza politica". E c'è chi invoca a gran voce l'intervento di Giuliana Di Pillo, neo delegata della Sindaca per il litorale e già consigliera grillina nel X Municipio, almeno per salvare il Trofeo Lidense in programma tra 4 mesi e il diritto di fare dello sport all'aria aperta. 


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