Ostia

Ostia, il municipio annulla i bandi per le concessioni marittime: insorge Raggi

La decisione della giunta Falconi, che proroga le concessioni al 2023, provoca la reazione di Raggi: “Senza gare, saranno sempre gli stessi a spartirsi le spiagge”. Pronta la replica del minisindaco.

Cancellati i bandi per l’assegnazione di 37 stabilimenti e 9 attività di ristorazione sulle spiagge di Ostia. La giunta Falconi ha deciso di annullare i provvedimenti ereditati dalla precedente amministrazione, prorogando di fatto, fino al 31 dicembre 2023, le concessioni demaniali marittime.

La decisione, messa nera su bianco con una delibera, era nell’aria. Il 19 novembre la giunta Falconi aveva infatti firmato una direttiva dalla quale emergeva l’intenzione di rimettere in discussione il lavoro fatto dall’amministrazione pentastellata, sospendendo i bandi. Al tempo stesso il presidente del municipio aveva formalizzato una richiesta di parere all’avvocatura capitolina perché, la situazione venutasi a creare, era divenuta di complessa interpretazione.

I bandi annullati

Nel dicembre del 2020, con due provvedimenti firmati a distanza di una settimana, l’amministrazione municipale aveva messo a bando le concessioni demaniali che sarebbero scadute il 31 dicembre di quello stesso anno. La nuova concessione sarebbe durata un solo anno, fino al termine del 2021. Un arco temporale modesto che, quindi, non ha suscitato molto interesse da parte degli operatori del settore. All’apertura della buste sono state soltanto 13 le offerte pervenute per i 37 stabilimenti messi a disposizione. Due invece sono state le proposte di concessione per le attività di ristorazione che, però, erano nove.  Ne è derivato un ricorso al Tar del Lazio da parte dei vecchi concessionari che tuttavia non si è ancora risolto e che, in caso di accoglimento, “esporrebbe l’amministrazione ad una cospicua indennità risarcitoria” si legge nella delibera della giunta Falconi.

La decisione del Consiglio di stato

Per cercare di dirimere la questione, si legge sempre nell’atto firmato dalla squadra di governo municipale, “a seguito di pronunce difformi emesse sul territorio nazionale dai vari Tar, il Consiglio di stato ha disposto la riunione dei ricorsi pendenti innanzi alla propria riunione plenaria”. Il risultato è che poi,  “con due distinte sentenze”, il Consiglio di stato ha fissato “l’improcrastinabile scadenza delle concessioni demaniali alla data del 31 dicembre 2023”. Su questo specifico aspetto, la giunta Falconi, ha chiesto il parere dell’avvocatura capitolina, arrivando poi alla decisione di annullare il bando (quello che fissava la scadenza al 2021) e di prorogare le concessioni al 2023.

La reazione di Raggi

La decisione della giunta Falconi ha scatenato la reazione di Virginia Raggi. “Da anni ci battiamo per eliminare vecchi privilegi e aprire il settore alla concorrenza. Senza gare – ha commentato l’ex sindaca – saranno sempre gli stessi a spartirsi le nostre spiagge”. Raggi ha poi aggiunto che  la decisione di annullare il bando, ha rappresentato “un’altra occasione persa per raggiungere un punto di equilibrio tra interessi pubblici e interessi privati, pur consapevoli che le concessioni balneari da anni vengono considerate delle proprietà cedibili di generazione in generazione, lasciando terreno fertile alla criminalità”.

La replica di Falconi

Il commento dell’ex sindaca, ha provocato la replica del presidente municipale. “Ho sempre dimostrato nella mia carriera professionale come la legalità, rispetto delle regole e meritocrazia siano al centro di ogni mia azione. Sono quindi favorevole ad una gestione trasparente delle concessioni, allo stesso tempo i cittadini e le aziende meritano un’amministrazione competente che sappia stabilire regole chiare. La determina dirigenziale ereditata dalla precedente amministrazione è evidentemente fallace, impossibile da porre in esecuzione e portatrice di conseguenze negative per gli interessi della cittadinanza e del municipio stesso - ha replicato il presidente Mario Falconi - Constatata l’impossibilità a produrre effetti, stante il decorso del termine del 2021, la giunta municipale si è limitata a prenderne atto e adeguare i propri comportamenti, tra l’altro, a quanto disposto dalle Sentenze del Consiglio di stato”. Le concessioni sono pertanto prorogate fino al termine del 2023.
 


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