Ostia

Ostia Antica, scoperte le 'Terme del Sileno': un moderna spa agli Scavi

Le Terme del Sileno erano ad accesso pubblico, vantavano diverse piscine e una struttura imponente: le murature sono conservate in altezza fino a tre metri, mentre le volte sono crollate

Fra le numerose terme presenti ad Ostia Antica ne esisteva anche una che si affacciava sul mare e sfruttava le proprietà benefiche dell'acqua salata e della brezza marina. Un luogo paragonabile a una moderna spa che è stato recentemente scoperto da un'equipe di ricerca dell'Università di Bologna guidata dal professor Massimiliano David. Il progetto si avvale di una convenzione stipulata tra la Soprintendenza Archeologica di Roma e l'Università di Bologna. 

"Le abbiamo chiamate Terme del Sileno, dal fregio con maschere dionisiache scolpite in marmo dipinto", ha spiegato l'archeologo Massimiliano David in un comunicato dell'Alma Mater. "Il complesso è di epoca adrianea, seconda metà degli anni Venti del II secolo d.C. Oggi il sito dista quattro chilometri dal mare, ma all'epoca l'edificio si affacciava direttamente sul Tirreno, e si trovava in un quartiere-benessere comprensivo di altre due strutture termali: una concentrazione unica in tutta la città, che dimostra una vera e propria 'corsa al marè per i costruttori di questi edifici", ha aggiunto David.

Le Terme del Sileno erano ad accesso pubblico, vantavano diverse piscine e una struttura imponente: le murature sono conservate in altezza fino a tre metri, mentre le volte sono crollate. 

Ostia è per il professor Massimiliano David "uno dei miracoli dell'archeologia mondiale e termometro della storia romana, poichè il momento di massima espansione della città è coinciso con il momento di massima espansione dell'Impero". Gli studiosi erano a conoscenza della presenza di altre trenta terme circa; la scoperta di questo nuovo complesso ha permesso di ridisegnare la zona e immaginarla come un quartiere-appendice sul mare. 

Il rinvenimento del complesso termale è avvenuto nell'ambito del Progetto Ostia Marina, che indaga l'area suburbana di Ostia antica detta di Porta Marina. L'area di Ostia antica è stata scavata in modo sistematico in periodo fascista, in occasione dell'Esposizione Universale che Roma avrebbe dovuto ospitare nel 1942 e che venne annullata a causa dello scoppio della guerra. 

La recente ripresa dei lavori, ha permesso di indagare il sito in modo meno invasivo e con l'ausilio di nuove tecnologie, che hanno fornito risultati eccezionali. Inoltre, mentre gli scavi del periodo fascista erano interessati al rinvenimento dei soli resti della Roma imperiale, i lavori odierni svelano particolari di diverse epoche, e mirano a recuperare la storia di Ostia in senso più ampio. 

Gli scavi delle Terme del Sileno, tutti condotti a mano, hanno portato alla luce una grande quantità di reperti, non solo del periodo imperiale: la pavimentazione a mosaico, due colonne in marmo con i capitelli quasi perfettamente conservati, frammenti di statue che dovevano decorare le nicchie delle sale, e persino una sorta di laboratorio di spogliatori che, in epoca medievale, hanno sottratto al sito marmi e metalli.

Oltre al principale edificio termale, si indaga anche nel complesso limitrofo, dove è molto probabile fossero presenti strutture abitative per il personale preposto alla manutenzione e al funzionamento dei bagni. In questa zona sono stati trovati frammenti di affreschi e graffiti, sia in latino che in greco, usati come residui edili per isolare il pavimento, e moltissime monete, circa ottocento, della fine del IV sec. d.C., che testimoniano l'intensità degli scambi commerciali della città. Le ricerche, oltre che in larghezza, si sono spinte in profondità, fino a raggiungere il livello dell'antica spiaggia e a ritrovare il frammento del relitto di una barca e alcuni strumenti di pescatori. Le operazioni di scavo riprenderanno il prossimo settembre. 


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