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Piazza Vescovio, vandalizzato il monumento a Cecchin: "Gualtieri condanni il gesto"

Ignoti nella notte hanno scritto "antifa" con vernice rossa sulla stele in ricordo dello studente militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1979

La scritta sulla stele per Cecchin

Nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 novembre ignoti hanno vandalizzato la stele dedicata a Francesco Cecchin in Piazza Vescovio, con la scritta in vernice rossa "Antifa", ovvero anti-fascisti. A denunciarlo è Fratelli d'Italia in una nota, firmata da Roberta Angelilli dell'esecutivo nazionale, Stefano Erbaggi e Alessandra Consorti di quello romani e da Holljwer Paolo e Sandra Bertucci, consiglieri in Municipio II.

"Ci sia un'intervento immediato e la condanna del gesto"

“Non si può indietreggiare dinnanzi a chi continua a seminare odio - scrivono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni - . Denunceremo alle autorità competenti questo atto che insulta la memoria collettiva della Città e deturpa un bene pubblico. Chiediamo al sindaco Gualtieri e alla presidente Francesca Del Bello di intervenire, condannando quanto accaduto e provvedendo in tempi rapidissimi al ripristino ed alla pulizia del monumento situato nei giardini di piazza Vescovio, eretto anche come monito contro quel clima di violenza che ha vissuto Roma negli anni di piombo e che ha portato alla morte di Francesco Cecchin e di tanti altri ragazzi”. 

Chi era Francesco Cecchin

Nato a Nusco in provincia di Avellino il 2 novembre 1961, Francesco Maria Cecchin frequentava il liceo artistico Ripetta dopo due anni al tecnico Mattei. Militante del Fronte della Gioventù, è stato ritrovato gravemente ferito in via Montebuono, in fondo a un parapetto, la notte tra il 18 e il 19 maggio 1979, dopo essere stato rincorso da due persone uscite da una Fiat 850, che l'avevano riconosciuto mentre camminava a piazza Vescovio con la sorella e un amico. Rimasto in coma per diciannove giorni, morì in ospedale il 16 giugno. Il fatto avvenne in seguito a una discussione avuta da Cecchin e 4 suoi amici del Fronte, mentre attaccava manifesti politici, nelle strade del quartiere Trieste, con un gruppo di appartenenti alla sezione Pci di via Montebuono. 


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