Pigneto

Il carnevale del Pigneto “fa acqua da tutte le parti”

Kermesse a tema lungo le strade del quartiere. In vista del prossimoreferendum, carri allegorici sull'acqua come bene comune. Intanto il "Comitato 2Si" chiede l'accorpamento del voto alle amministrative

Da un angolo di strada spunta all’improvviso un gigantesco nasone che recita: “So gajardo e tosto, fresco e libero”. Ma dietro di lui, a soli pochi metri di distanza, si insinua minacciosa una grossa piovra verde che ribatte: “Vuoi un bicchiere d’acqua? Dammi un euro!”. Sono i carri allegorici che domenica 6 marzo hanno accompagnato il Carnevale del Pigneto per quella che è stata una grande festa ma anche e soprattutto una kermesse a sfondo sociale. Indubbio, infatti, il riferimento dei carri al prossimo referendum in cui gli italiani saranno chiamati a votare per decidere se l’acqua debba rimanere un bene comune, oppure diventare una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari.

“Anche quest’anno il nostro Carnevale è a tema – spiega Alessandra del Circo Prenestino, il centro sociale promotore dell’evento – e per questa tredicesima edizione abbiamo pensato ad un argomento di strettissima attualità come quello della privatizzazione dell’acqua. Abbiamo quindi lavorato alla preparazione dei carri coinvolgendo i cittadini del quartiere e i loro bambini che, in laboratori adibiti ad hoc in alcuni spazi liberati del territorio, hanno elaborato le maschere che si ispirano al tema dell’acqua”.

È stato quindi il celeste il colore predominante della sfilata, richiamato nei grossi cartelloni a forma di goccia indossati dai partecipanti, nelle lacrime disegnate sulle loro facce, e nei tanti palloncini che hanno volato sopra al corteo. “Questo è il nostro modo di affrontare un tema delicato come quello dell’acqua in maniera giocosa e informale – dice Eleonora del Comitato 2Si per l’Acqua Bene Comune del VI Municipio – attraverso questa modalità riusciamo infatti a trasmettere anche ai più piccoli un messaggio politico e sociale importante”. E sempre al Pigneto, proprio in questi giorni, si è svolta una due giorni di  conferenza sul tema referendario, con incontri, dibattiti e laboratori formativi per bambini. “Durante le assemblee si è cercato soprattutto di capire quali sono stati i processi che hanno portato all’ingresso dei privati nella gestione di servizi pubblici come l’acqua”, ha spiegato Luisa del Comitato 2Si, che ha aggiunto: “Come comitato nazionale siamo riusciti a raccogliere 1.400 firme, ma ora il nostro intento è quello di chiedere al Governo e alle istituzioni  l’accorpamento della data del referendum con quello delle prossime elezioni amministrative”.
 
Ma se per gli attivisti del Comitato 2Si tenere separate le due consultazioni è “solo una mossa strategica per boicottare il referendum ed evitare che si raggiunga il quorum”, per il ministro dell’Interno è invece una “tradizione”. Sarebbe dunque il 12 giugno la data fissata da Maroni per lo svolgimento dei tre referendum (oltre all’acqua, ci sono anche il nucleare e il legittimo impedimento), mentre il 15 e 16 maggio le date indette per le elezioni amministrative. “In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo - fa sapere ancora il comitato – sganciare gli appuntamenti elettorali porterebbe ad un aggravio della spesa pubblica e costerebbe alla collettività più di 400 milioni di €. Per questo il 26 marzo saremo a Piazza della Repubblica a manifestare”.


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