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Lotti di Villa Gordiani: "Cadono pezzi di tetto, qualcuno intervenga"

Le case popolari di Villa Gordiani sono da anni abbandonate al degrado. Tetti pericolanti, mura cadenti e rischio allagamento ogni volta che piove

Mura che si sgretolano solo a guardarle, barriere architettoniche assenti, fogne che se piove è meglio non trovarsi in zona e topi che spuntano dall'erba chilometrica mai tagliata. Case cadenti al limite del vivibile su cui nessuno mette la mani dagli anni ’50. Per “nessuno” si intende il Comune di Roma, le case invece sono quelle popolari di Villa Gordiani, nel VI municipio. Dieci lotti di palazzoni tra viale della Venezia Giulia, via Pisino e viale Irpinia, solo uno con l’ascensore, cinque scalini e nessuno scivolo per accedervi, che ospitano circa duemila inquilini, per lo più anziani.

"Roba che se ti pigliava in testa ti apriva in due, è stata un miracolo". Esordisce così la signora Piera (nome di fantasia,ndr) vive nel lotto di via Cherso da 57 anni e ci racconta che proprio due giorni fa è caduto un pezzo di tegola dal tetto. Ci fa anche vedere i pezzi, "li abbiamo tenuti così quando viene l'amministratore glieli facciamo vedere, e comunque non è la prima volta che succede, il tetto è vecchio e i piccioni che ci stanno sopra causano la caduta delle parti pericolanti. Non possiamo andare avanti così".


Ma fosse solo il tetto. "Quando piove qui si allaga tutto, la rete fognaria sarebbe da rifare, e poi l'erba

, nessuno la taglia, noi a volte l'abbiamo fatto da soli ma c'è chi non può farlo perché magari è anziano". Proprio gli anziani, la maggior parte visto che parliamo di edilizia popolare degli anni Cinquanta, rappresentano categoria di abitanti meno tutelata. Solo un lotto su dieci ha gli ascensori. "Nel nostro palazzo - continua Piera - c'è una signora disabile sulla carrozzella che ha dovuto provvedere da sola al montascale". I cancelli poi sono distrutti e anche lì non ci sono scivoli per i portatori di handicap, solo scale malmesse.

"Qualche lavoro anni e anni fa l'hanno fatto, poi il nulla". Se non interventi poco incisivi come quelli effettuati sui balconi. "Lì si sono limitati a togliere le parti evidentemente pericolanti ma senza ristrutturarle". E infatti continuano ad essere visibilmente sgretolati. Gli alloggi, nelle condizioni che abbiamo descritto, sono stati messi in vendita dal Comune nel 2007 dando la possibilità agli inquilini di acquistare le loro case a prezzi inferiori a quelli di mercato. Inferiori sì, ma forse non abbastanza per abitazioni che cadono a pezzi.

Nel mese di novembre 2009, in ottemperanza a quanto stabilito dall'Assemblea Capitolina con Deliberazione n. 237/2007, Risorse per Roma SpA (Società pubblica incaricata delle operazioni di vendita) ha dato avvio al piano di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà di Roma Capitale. "Qualcuno ha acquistato - ci spiega Piera - ma in molti hanno deciso di rimanere in affitto. Che senso ha acquistare una casa in condizioni simili?" Meglio lo status quo, equivalente a circa 200 euro al mese per appartamenti che hanno sì da 3 a 5 camere ma anche tetti pericolanti, muri esterni che perdono pezzi, prati incolti, e topi che scorrazzano indisturbati.
 


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