Ventiquattro ore appena al Roma Pride 2015, la manifestazione che ha lo scopo di rilanciare la battaglia collettiva di liberazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersessuali proseguendo il percorso simbolicamente avviato dai moti di Stonewall del 1969.

"La nostra liberazione dai pregiudizi, dagli stereotipi, dai modelli limitanti, dai precetti imposti, dalle norme ingiuste, la nostra conquista della libertà, sono liberazione e conquista della libertà per l’intera società" - fanno sapere gli organizzatori.

Alla parata, proprio come accaduto l'anno passato, prenderanno parte anche le istituzioni cittadine con gran parte dei minisindaci a confermare la loro presenza in piazza.

Intorno alla sfilata non mancano però le critiche: "Questa iniziativa non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia per la rivendicazione di alcuni diritti, il cui riconoscimento però, non spetta ai Comuni" - a notare Giuliano Pandolfi, capogruppo della lista "Territorio e Gente-XV Municipio" che non risparmia giudizi severi all'Assessore Cattoi.

"Dopo essere stata un pessimo Assessore alla Scuola, basta ricordare gli aumenti delle rette dei nido, del trasporto, oggi blatera di cose che non rientrano tra le competenze di Roma Capitale, nel tentativo, mal riuscito, di mascherare il fallimento dell'amministrazione Marino".

L'esponente dell'opposizione di via Flaminia 872 si rivolge poi al minisindaco del Quindicesimo: "Spero che nel caso in cui il Presidente del XV Municipio decidesse di partecipare alla carnevalata arcobaleno almeno abbia il buon senso di non indossare la fascia bicolore, come accaduto lo scorso anno, poiché - ha chiosato - è chiaro che la sua sarebbe una partecipazione a titolo personale e non in rappresentanza della nostra comunità".