San Giovanni

"Il cammino di Pietro" fa tappa alla basilica di San Giovanni in Laterano

Secondo appuntamento con "Il cammino di Pietro" l'iniziativa del Vicariato di Roma e della Città del Vaticano che segue le orme dell'apostolo

Domenica 29 gennaio alle ore 19.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano farà tappa l'iniziativa promossa dal Vicariato di Roma e dal Vicariato della Città del Vaticano "Il cammino di Pietro". 

L'evento inaugurato lo scorso 29 dicembre 2022 nella basilica di Santa Cecilia a Trastevere punta a riscoprire tutti i luoghi abitati dall'Apostolo Pietro nella città. Adesso appuntamento nella basilica lateranense dove presso l'altare papale si conserva la mensa sulla quale l'apostolo celebrava l'Eucaristia. 

A presiedere la liturgia sarà il vescovo  Guerino Di Tora, il quale terrà poi una catechesi. "Questo cammino ci deve far fare memoria dell’itinerario di Pietro a Roma per vivere e continuare il nostro cammino con il Pietro di oggi; la sinodalità deve essere per noi questo momento di profonda comunione con Papa Francesco e tutta la Chiesa" dichiara il vescovo. A seguire uno spazio di silenzio e di meditazione personale e poi sarà aperta la teca dell'atlare e ai presenti sarà possibile accostarsi alla reliquia della mensa petrina.

Quello della basilica di San Giovanni in Laterano non sarà l'ultimo appuntamento col Cammino di Pietro. Infatti martedì 28 febbraio è previsto un nuovo appuntamento nella basilica di Santa Francesca Romana, al Foro, dove si conservano le due pietre su cui l’Apostolo Pietro si è inginocchiato nella disputa pubblica con Simon Mago.

Agnello Stoia, parroco della basilica di San Pietro in Vaticano è uno dei promotori dell'iniziativa e sottolinea: "Una tappa dopo l’altra, i pellegrini, i visitatori, le parrocchie, i gruppi, le associazioni, possano seguire il cammino di Pietro e immergersi nella sua vicenda umana e spirituale, così attuale e autentica nei suoi aneliti e nelle sue cadute, e, attraverso la vita dell’Apostolo, confrontarsi con i grandi temi che ci sfidano ogni giorno, proprio nei luoghi in cui Egli ha vissuto e in cui noi oggi viviamo".

Stoia poi aggiunge: "I romani avevano grande sensibilità per le antiquitates: il senso, cioè, del conservare le memorie degli antichi. Per questo, è un gesto fortissimo quello di Papa Silvestro, che si lega alla tradizione e agli altri vescovi di Roma, di cui è successore, e afferma che è quello il luogo dove tutta la comunità si raduna attorno al suo vescovo, a partire da Pietro". Su questo punto scrive l’architetto Filippo Martinucci, cui nel 1851 Papa Pio IX affida l’incarico di restaurare il ciborio di Giovanni di Stefano e di ampliare la Cappella della Confessione, che “dentro all’altare è chiusa la veneranda memoria ripostavi dal santo pontefice Silvestro. Fu ritrovata nella forma che appresso si descrive. Il piano superiore era composto di cinque tavole di cipresso; quindi si prolungava di tredici tavolette di castagno poste verticalmente alle già indicate. Di queste a destra ed a sinistra erano aderenti due mensolette. Il paliotto fu ritrovato composto da cornice di albuccio, che stringeva una larga rete di cordicella annodata a quadrilateri oblunghi; di mezzo ai quali scorgevasi una cassa con croce nel mezzo formata da tarsie ad angoli acuti in colore bianco e giallognolo. Negli specchi laterali erano dipinte le immagini di s. Pietro e di s. Paolo, in tutta persona, coperte però in parte dalle due mensolette; le quali inoltre ascondevano due iscrizioni. Leggevasi […] in quella a cornu epistulae: SANCTUS SILVESTER PAPA PRIMUS ALTARE LIGNEUM IN QVO S. PETRUS ET RELIQVI ANTE SE PONTIFICES SACRA FECERUNT HONORIS CAUSA HIC COLLOCAVIT” (cf. F. Martinucci, Intorno le reparazioni eseguite all’Altare papale Lateranense e suo tabernacolo. Breve commentario, Roma, 1854).


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