Colli Aniene

La delibera per gli sfollati di Colli Aniene non si trova e Trombetti attacca la ragioneria di Roma

È durata meno di 30 minuti l'audizione in commissione patrimonio per parlare del bonus affitto da corrispondere alle famiglie rimaste senza casa dallo scorso 2 giugno. Gli invitati non c'erano e i loro delegati non sapevano nulla

Foto d'archivio

Il documento non si trova. Forse è negli uffici del gabinetto del sindaco oppure negli archivi della ragioneria generale. La commissione patrimonio di Roma, convocata dal presidente Yuri Trombetti su richiesta del consigliere Marco Di Stefano, avrebbe dovuto fare luce sulla delibera, proposta dall’assessore Zevi, sul bonus affitto da versare agli sfollati di via Franchellucci. Parliamo delle 24 famiglie rimaste senza casa dopo che un incendio, divampato lo scorso 2 giugno, ha distrutto le loro abitazioni, causando anche un morto. L’audizione è stata un buco nell’acqua, tra inviti disertati, delegati che non sapevano nulla e cittadini basiti.

Bonus affitto

Bisogna fare un passo indietro. A settembre 2023 l’assessore Zevi preparava una delibera che prevedeva un bonus affitto per gli sfollati, costretti a vivere presso nuovi appartamenti vista l’inagibilità di quelli dove vivevano a Colli Aniene. Di questa delibera, però, si sono perse le tracce da allora.

Commissione

La commissione non partiva sotto i migliori auspici. Oltre a Marco Di Stefano, il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti e il consigliere municipale Ruggero Piccolo, nessuno ha risposto all’invito di Trombetti. Zevi non c’era così come mancavano Alberto Stancanelli, capo di Gabinetto del sindaco, e Marco Iacobucci, ragioniere generale della ragioneria di Roma. Insomma, mancavano proprio quelle persone che avrebbero potuto rispondere alle domande, in particolare, dei cittadini, anche loro presenti in audizione. Al loro posto c’erano dei delegati che, però, sapevano poco o nulla della vicenda, come loro stessi hanno ammesso.

Delibera ferma in ragioneria

Chi sembrava saperne più di altri è stato il presidente Umberti. Il minisindaco ha detto che, da quello che gli risulta, “il capo di gabinetto aveva dato il via libera alla delibera avendo avuto colloqui ufficiosi con la Corte dei conti. Poi, è stata fatta vedere in ragioneria e lì è tornata indietro. Il ragioniere generale o chi per lui non è convinto del sistema con il quale verrebbero dati questi soldi”. Peccato che il ragioniere non fosse lì per rispondere.

Al posto di Iacobucci è andato un suo delegato, dirigente del bilancio. “Per il bilancio non è passata – ha detto con un certo imbarazzo – qui non c’è”. A quel punto Trombetti è esploso: “Ma si delega qualcuno che non sa nulla di questa vicenda? Così si sprecano soldi pubblici” ha tuonato il presidente.

Nuova convocazione

Trombetti allora ha deciso di terminare lì la commissione, convocandola di nuovo per la prossima settimana. “Avvisate i giornalisti, ci riuniremo di nuovo il 5 aprile alle 9 direttamente negli uffici della ragioneria, in presenza, così non abbiamo problemi. I vostri tempi – ha detto rivolgendosi ai rappresentanti degli uffici – non coincidono con quelli reali. Il ragioniere non viene e voi non sapete nemmeno dove sono gli atti. Ora – ha concluso – chiamo Iacobucci e la facciamo lì”. Trombetti, rivolgendosi indirettamente anche a Zevi, ha poi detto: “Vogliamo presenti gli assessori, niente delegati. Se non possono la rinviamo a spendiamo altri soldi”.

Cittadini esterrefatti

Mentre accadeva tutto ciò, erano collegati online alcuni abitanti di via Franchellucci, letteralmente basiti. Uno di questi, Fabio, ha preso la parola: “Quello al quale ho assistito mi ha fatto cadere le braccia. Dite che non sapete dove sta un documento ma io non ci credo” ha aggiunto sconsolato.

Superbonus

Quanto meno una novità è emersa, seppur non dia garanzie per il futuro delle famiglie che, oltre ad essere rimaste senza casa, rischiano di dover sborsare fino a 50 mila euro a testa. Il palazzo andato in fiamme, infatti, era interessato da lavori del superbonus 110% che si sarebbero conclusi nei tempi senza, ovviamente, il disastro del 2 giugno. Ora, invece, gli inquilini rischiano di dover pagare di tasca loro dei lavori andati letteralmente in fumo. In commissione è emerso che, a breve e grazie ad interlocuzioni con il Governo, si dovrebbe approntare una proroga tecnica per fare in modo che quanto accaduto a Colli Aniene ricada nel campo delle “calamità naturali” e permettere, quindi, agli sfollati di salvare almeno il portafoglio.


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