Ponte Mammolo

Villa Tiburtina diventa Casa di Comunità. Le realtà sociali: “I territori devono essere ascoltati”

Gli attivisti hanno avviato una indagine sanitaria per capire le esigenze dei cittadini da sottoporre alle istituzioni

“Le istituzioni devono ascoltare chi vive il quartiere, perché senza coinvolgimento popolare non esisterà mai alcuna "casa di comunità", si andrà incontro all'ennesimo fallimento del sistema di cura mercificato”. Sono queste le parole delle realtà sociali del Tiburtino che nei giorni scorsi si sono incontrate in un’assemblea pubblica, portando avanti la campagna di sensibilizzazione avviata ormai più di un anno e mezzo fa sulla riapertura di Villa Tiburtina.

L’ex struttura sanitaria, chiusa ormai da anni, è stata inserita all’interno dell’elenco delle Case di Comunità che saranno realizzate dalla Regione Lazio con i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Una soluzione accolta con favore dalle realtà sociali che operano a ridosso delle Tiburtina impegnate da tempo in sit-in e proteste per chiederne la riapertura. Ma Villa Tiburtina deve riaprire per rispondere alle esigenze del quartiere Casal de’ Pazzi e di quelli limitrofi: è per questa ragione che gli attivisti hanno realizzato un questionario (qui il link) da sottoporre alla cittadinanza per capire cosa serve realmente al territorio, l'inchiesta territoriale sanitaria organizzata dallo sportello del Mammut in collaborazione con ricercatrici universitarie di Roma.

“La riapertura di Villa Tiburtina dimostra che il diritto alla salute ha bisogno della partecipazione attiva, l'impegno diretto in prima persona è necessario per la realizzazione di una sanità territoriale pubblica, gratuita e universale. Se oggi Villa Tiburtina rappresenta uno spiraglio di luce in mezzo ad un servizio sanitario pubblico al collasso, è grazie alle tante occasioni di diffusione in quartiere, all'impegno diretto di migliaia di abitanti del quartiere e al coinvolgimento di medici, ricercatori, attivisti, fumettisti, ma anche bambine o pensionati” hanno commentato a margine dell’incontro. 

Hanno poi concluso: “Villa Tiburtina dovrebbe diventare una Casa della Comunità ed è per questo che vogliamo che la comunità venga effettivamente coinvolta nella progettazione dei servizi socio-sanitari”. 


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