Borghesiana

La "terra dei fuochi" di Roma est nelle mani del Ministero: servono fondi dal Governo

Nella mattina di lunedì un ennesimo sopralluogo della commissione ambiente e dell'assessorato di riferimento

Via Sant'Alessio in Aspromonte - Foto commissione ambiente municipio VI

La gran parte dei rifiuti in via Sant’Alessio in Aspromonte è stata rimossa, manca ancora la pulizia dell’area che sarà effettuata a carico dei proprietari ma per la bonifica della zona serve l’intervento del Ministero. È questa la decisione dell’assessorato all’ambiente del parlamentino di viale Cambellotti che nella mattina di lunedì ha effettuato l’ennesimo sopralluogo nella strada: la via insieme ad altre aree adiacenti, è definita la “terra dei fuochi” di Roma Est dove le discariche dei rifiuti presenti in superficie non di rado vengono anche incendiate. 

"I terreni sono stati oggetto di interramenti e sequestri"

“Informeremo di nuovo la Procura sullo stato dei luoghi e chiederemo con l’Assessorato che il Dipartimento Ambiente attivi il Ministero per quella che da sempre è considerata la “terra dei fuochi” del versante. Al di là dei rifiuti continuamente abbandonati i terreni circostanti sono stati oggetto di interramenti e sequestri nel passato a cui non sono mai seguite le necessarie bonifiche. Molti terreni sono anche coltivati e adibiti a pascolo” ha detto Katia Ziantoni, assessora all’ambiente della giunta Romanella. Ha aggiunto: “Nel frattempo il censimento di tutti i terreni e le attività è stato trasmesso dal Comando centrale per intervenire alla recinzione e alla messa in sicurezza dei terreni agricoli – ha concluso Ziantoni - La richiesta di installazione della videosorveglianza è stata inviata alla Questura”.

In via Puccinelli, inceve, i rifiuti restano (per ora)

Nessuna novità, invece, per la vicina via Puccinelli che, come Sant’Alessio in Aspromonte accoglie una grande quantità di rifiuti. Anche questa, nelle scorse settimane, è stata oggetto di incendio: il fumo ha creato non pochi disagi agli abitanti del quartiere che da tempo ormai chiedono la bonifica dell’area. 
 


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