Ponte di Nona

VI Municipio, troppi esclusi dalle scuole dell'infanzia comunali, i genitori lanciano una raccolta firme

La protesta parte dalle famiglie di Ponte di Nona che rischiano di doversi rivolgere ai privati

Servono più scuole comunali dell’infanzia, soprattutto nelle zone periferiche. È l’appello delle famiglie di Ponte di Nona, nel Municipio VI delle Torri di Roma. Con la pubblicazione delle graduatorie provvisorie degli accessi agli asili per il prossimo anno è emerso un dato preoccupante: quasi la metà delle domande inoltrate rischia di essere respinta. I genitori, così, hanno avviato una raccolta firme per chiedere la realizzazione di nuove scuole, specialmente nelle zone della città più lontane dal centro. Un problema che non riguarda solo Ponte di Nona ma tutto il territorio est della Capitale.

I numeri

Dal 1° marzo è possibile consultare le graduatorie provvisorie per l’ammissione alle scuole dell’infanzia. Ci sarà tempo per eventuali ricorsi fino al 14 marzo dopodiché le graduatorie verranno chiuse. Nel frattempo, è possibile consultare in quale posizione si trovano i bambini e le bambine per i quali le famiglie hanno fatto richiesta di accesso alle scuole comunali. I numeri nel VI municipio parlano chiaro: su 1094 domande, 573 alunni sono stati ammessi, 11 sono stati ammessi con riserva mentre sono ben 481 i non ammessi, oltre ai 29 non ammessi con riserva. In sintesi, sarebbero 510 i bambini e le bambine che non troveranno posto.

Raccolta firme

Le famiglie che non potranno accedere alle scuole comunali saranno quindi costrette o a rivolgersi ad asili privati oppure spostarsi per chilometri e trovare soluzioni alternative. Una situazione difficile specialmente per chi vive in periferia. Non a caso, la raccolta di firme online avviata da una mamma di Ponte di Nona per chiedere più scuole sul territorio ha già raggiunto, mentre scriviamo, le 217 sottoscrizioni.

Nel territorio più giovane per età media della città, quello col più alto numero di stranieri (44.903 nel 2023) nonché quello dove il tasso di natalità supera quello di mortalità (l’unico della città stando ai dati del 2022) la carenza di scuole comunali gratuite si avverte con maggiore forza rispetto ad altre zone di Roma. Tra Ponte di Nona nuova e vecchia i posti disponibili sono appena 171: troppo pochi per le decine di migliaia di persone che ci abitano.  

No alle scuole private

Ai dati già citati, occorre ricordare come il VI municipio sia anche quello più povero di Roma. Con riferimento ai soli cittadini italiani, il reddito imponibile medio di un cittadino romano è di 23.990 euro, il reddito imponibile medio di un cittadino delle Torri è di 18.649 euro. Da sottolineare come, in questo particolare raggruppamento, nessun municipio scenda sotto la soglia dei 20.000 euro.

“Considerando che tante famiglie non possono permettersi di pagare costose rette mensili per mandare i propri figli alla scuola privata – si legge nella petizione - e che difficilmente si ha la possibilità di spostarsi in altri quartieri per portare i figli a scuola, visti gli impegni di lavoro che costringono, ormai, tutto il nucleo ad adeguarsi, chiediamo di essere ascoltati e di essere compresi, in qualità di genitori che vogliono soltanto una continuità educativa per i propri figli” chiedono le famiglie. I bambini “hanno il diritto di vivere e frequentare la scuola del proprio quartiere e hanno il diritto di avere pari opportunità nel rispetto dell'uguaglianza e della socializzazione con i propri pari”.

Paghiamo errori del passato

RomaToday ha contattato l’assessora alla scuola del VI Municipio, Cecilia di Fede. Negli ultimi anni sono state aperte nuove scuole ma, viste le richieste, servirebbe una sorta di “piano Marshall” degli asili per far fronte a tutte le richieste: “Siamo stati sempre vicino alle famiglie e attenti alle loro richieste, l’anno scorso attraverso dei bandi siamo riusciti ad aprire due nuovi poli 0/6 e abbiamo incrementato il trasporto autobus per i bimbi più lontani. Ci stiamo impegnando per dotare il versante prenestino di nuove scuole, per questo è in costruzione anche un asilo a Prato Fiorito”, struttura che, secondo i programmi, dovrebbe vedere la luce a settembre del 2024 e che metterà a disposizione ulteriori 20 posti. “La verità – conclude Di Fede – è che queste famiglie stanno pagando gli errori del passato, sono stati costruiti interi quartieri nuovi per giovani coppie, senza pensare alle scuole per i loro figli”.


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