E’ scontro frontale tra il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e le società che gestiscono gli ippodromi è giunto il momento della resa dei conti. Da lunedì 18 aprile sarà infatti sospesa l’attività ippica e saranno di conseguenza fermate tutte le corse.

IL MOTIVO DELLA PROTESTA - "Siamo stati costretti a prendere questa posizione a causa dei mutevoli e contraddittori provvedimenti posti in essere dal Ministero - ha spiegato Elio Pautasso, Direttore Generale dell’ippodromo romano - che appaiono finalizzati ad esclusive ragioni di bilancio e sono ben lontani dai fini istituzionali che dovrebbero caratterizzare l’operato del Dicastero tutore. Secondo le recenti disposizioni - si legge nella comunicazione - il Ministero non può effettuare pagamenti alla società di corse almeno fino al mese di ottobre 2016. Il che vuol dire per noi nessun introito a fronte di spettanze di servizi regolamentati da una convenzione che è per altro scaduta il 31 dicembre 2015".

LE SOCIETA' DI CORSE - La situazione è stata descritta anche dalle principali realtà ippiche del paese." vertici del Ministero abusano della dipendenza economica delle società di corse – scrivono in una nota congiunta l’Ani, il Coordinamento Ippodromi, la Federippodromi, e la Uni – il Ministero sta decretando la fine dell’ippica italiana, provocando gravissime conseguenze a migliaia di famiglie che operano nel settore, e sta mettendo a rischio l’esistenza del patrimonio equino nazionale”. La situazione è dettata dal fatto che "non vengono onorati gli impegni contrattuali del 2015” ed in sostanza si “devono ancora incassare corrispettivi a partire da Agosto 2015". Le realtà che rappresentano le società di corse, ormai in mobilitazione,  hanno anche annunciato una conferenza stampa per il pomeriggio del 14 aprile.